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ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Povegliano (Tv)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Povegliano (Tv), Rino Manzan.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Già nel 2015, durante mio primo mandato, avevo indetto un’assemblea pubblica sulla sicurezza per sensibilizzare i cittadini e invitarli ad alzare l’attenzione in seguito a furti subiti in diverse abitazioni. Si formarono così i primi gruppi di Controllo del Vicinato.
Il passo successivo è stato di adottare il progetto “Controllo del Vicinato” con una delibera di Giunta, un passaggio istituzionale dovuto per rendere conformi tutte le attività legate alla sicurezza partecipata.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Ho fatto una ricerca su Internet e ho trovato che il Controllo del Vicinato già esisteva in Veneto, in alcuni Comuni del Veneziano. Ho contattato la Responsabile Regionale ACdV dell’epoca e abbiamo concordato un percorso per avviare il progetto e formalizzare le adesioni al progetto CdV.

Come è strutturato?
Seppur di piccole dimensioni, Povegliano ha 5.100 abitanti, allo stato attuale il territorio comunale è coperto in forma completa da una rete a maglie fitte di cittadini organizzati in 17 gruppi comunali e seguiti da una ventina di Coordinatori di zona.

L’Amministrazione come lo supporta?
L’Amministrazione ha sostenuto il progetto da sempre con varie riunioni con i cittadini e con la cartellonistica su tutto il territorio.
Ho delegato Livio Zago, cittadino di questo Comune, oggi Consigliere Comunale e socio di ACdV, a costruire la rete.
La mia Amministrazione è stata la prima ad avviare il progetto in ambito provinciale: in Provincia di Treviso siamo stati i primi e abbiamo fatto scuola.
Entrambi siamo stati così entusiasti dei risultati conseguiti, valorizzati anche dalla campagna di stampa locale e da alcuni servizi su TV nazionali, che abbiamo contribuito a diffonderlo in tanti Comuni della Provincia.
Oggi, nella nostra Provincia, oltre la metà dei Comuni ha adottato il progetto di sicurezza partecipata.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
In seguito all’introduzione del Controllo del Vicinato, per due anni non abbiamo più subito furti, fatto che ha incuriosito la stampa.
Negli anni successivi abbiamo registrato sporadici furti e tentativi di furto, in modo molto inferiore alla media regionale, direi grazie anche alla maggiore consapevolezza e partecipazione dei cittadini sul tema della sicurezza.


Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
In tutte le occasioni noi abbiamo sempre ribadito la funzione sociale del progetto e l’importanza dello stesso per favorire l’aggregazione tra cittadini e per segnalare ai servizi sociali eventuali situazioni di disagio.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione  nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
L’esperienza ci ha insegnato che per ottenere risultati è necessaria la collaborazione fattiva tra cittadini aderenti al progetto e istituzioni. 

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a se stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza partecipata’? Ritengo che la partecipazione strutturata dei cittadini attraverso il Controllo del Vicinato sia fattore irrinunciabile per raggiungere un livello di sicurezza più alto.

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