
ACdV intervistai sindaci. A colloquio con la prima cittadina di Alba Adriatica
Questo mese siamo stati a colloquio con la prima cittadina di Alba Adriatica (Te), Antonietta Casciotti.
Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Nel precedente mandato, quello che va dal 2018 al 2023, sempre guidato da me, l’assessore al personale e alla sicurezza, Avv. Alessandra Ciccarelli, firmò il protocollo d’intesa con la Prefettura che comprendeva, tra le varie iniziative volte a rafforzare la sicurezza urbana, l’attivazione del Controllo del Vicinato. Nel mandato attuale la consigliera Alessandra Cardelli, delegata al Controllo del vicinato, insieme alla sottoscritta e a tutta la giunta, ha portato a compimento il progetto, promuovendo gli incontri preliminari con la Cittadinanza, a loro volta preceduti da un intenso lavoro di divulgazione del progetto. I primi gruppi si sono formati nell’autunno 2024.
In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Come già detto il tutto è iniziato nella precedente consiliatura. Alcuni consiglieri di minoranza espressero formalmente la volontà di istituire sul territorio comunale il Controllo del vicinato e l’amministrazione, attenta alle richieste dei propri cittadini, si è attivata dando una veste più istituzionale al progetto sottoscrivendo prima il protocollo d’intesa con la Prefettura. La consigliera Cardelli Alessandra dell’attuale amministrazione ha contattato telefonicamente un vostro referente dell’Associazione, il sig. Leonardo Cordone e con il suo coordinamento si è pervenuti alla formazione dei primi gruppi.
Come è strutturato?
Ad oggi sul territorio ci sono 5 gruppi per un totale di 70 nuclei familiari coinvolti. Quattro gruppi sono collocati nella parte centrale del paese e un gruppo in una zona più periferica. Il nostro obiettivo è quello di aumentare i gruppi, soprattutto nelle zone più periferiche facendo leva sulla consapevolezza e sulla formazione dei coordinatori, requisiti indispensabili per la buona riuscita del progetto che ha l’obiettivo di mettere in rete persone dotate di buon senso ed equilibrio che possano condividere attenzioni ed informazioni reciproche e fornire una presenza d’insieme finalizzata alla sicurezza urbana e privata.
L’Amministrazione come lo supporta?
L’amministrazione ha messo a disposizione i locali per gli incontri preliminari per la formazione di base dei coordinatori, ha installato i cartelli che delimitano le zone sottoposte a controllo del vicinato, mantiene rapporti costanti con il comandante della polizia locale e le Forze dell’ordine e per il futuro si pensa di coinvolgere i centri per gli anziani, con incontri mirati per illustrare come proteggersi in caso di truffe o furti.
Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Pur vivendo in una zona relativamente tranquilla non siamo immuni dai reati contro il patrimonio tra cui i più frequenti sono i furti nelle case, nelle attività, i furti di oggetti, siano essi di valore come le auto, che di modico valore come le bici. Altri reati comuni ma meno numerosi rispetto ai furti sono le truffe nei confronti di anziani. Infine troviamo episodi di ubriachezza molesta.
Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Sicuramente è un modo di fare rete sociale fra i componenti del gruppo e al di fuori del gruppo. Sempre più importante è relazionarsi con gli anziani sempre più soli e pertanto ci impegneremo nei vari incontri formativi a sottolineare questo aspetto sociale oltre a quello più canonico di deterrenza per i delinquenti.
Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Il progetto è appena partito per cui l’amministrazione come da protocollo favorirà gli incontri periodici informativi con il comando della polizia locale e le forze dell’ordine nell’intento di allacciare quelle relazioni che aiutano ad aumentare il livello di sicurezza percepita.
Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza Partecipata’?
Il Controllo del vicinato è uno dei mezzi fondamentali per la realizzazione della sicurezza partecipata, dove ogni singolo componente del gruppo e di conseguenza i componenti del proprio nucleo familiare, partecipano attivamente al controllo del territorio, mettendo in atto attività che non si limitano alla prevenzione dei reati, ma mirano anche a promuovere coesione sociale e un maggiore senso di responsabilità collettiva.