Riflessioni…
La caratterizzazione di un progetto di cui non si detiene l’esclusiva
Quando i gruppi, soprattutto quelli formati in contesti sociali, culturali o associativi, vengono trascurati, c’è il rischio che perdano il loro scopo originale o che scompaiano del tutto. Questo accade per una serie di motivi: la mancanza di coinvolgimento, la perdita di motivazione, o la difficoltà a mantenere una coesione tra i membri. In questo scenario, se il gruppo non riesce a rinnovarsi o adattarsi, potrebbe dissolversi.
D’altra parte, quando un gruppo non è sufficientemente vigilato o mantenuto nella sua essenza collettiva, è possibile che una persona esterna o anche un membro del gruppo stesso, approfittando di una posizione di leadership o influenza, prenda il controllo e lo adatti ai propri interessi personali. Questo processo può comportare una deviazione dallo scopo originale del gruppo, trasformandolo in uno strumento per fini egoistici, spesso a discapito della sua missione condivisa. La persona che assume questa posizione di potere può modellare il gruppo in base alle proprie esigenze o al proprio ego, manipolando le dinamiche a proprio favore, senza tenere conto degli interessi comuni.
In entrambi i casi, la chiave è la gestione attenta e la cura del gruppo, affinché resti fedele ai suoi valori e obiettivi. Se non viene curato, un gruppo può degenerare, perdersi o essere sfruttato per fini personali.
Non sarebbe corretto o possibile per un’associazione come ACDV rivendicare l’esclusiva su un progetto che non è di sua proprietà o che non può essere attribuito unicamente a essa. Tuttavia, ciò che un’associazione può fare, è caratterizzare e rendere unico un progetto attraverso il proprio modus operandi e la propria missione.
In altre parole, pur non detenendo un’esclusiva su un progetto, un’associazione può distinguersi per il modo in cui lo sviluppa, gestisce e lo fa evolvere. Questo avviene attraverso una combinazione di valori, approccio, metodi di lavoro e visione. Questi elementi possono rendere l’associazione riconoscibile, distinguendola dalle altre realtà che magari operano nello stesso ambito o con progetti simili.
ACDV, nel suo caso, può costruire un’identità unica attorno al progetto, grazie al suo impegno, alla sua visione, alle pratiche che adotta e all’impatto che riesce a ottenere. Questo fa sì che, pur non essendo l’unica a gestire quel progetto o iniziativa, diventi un punto di riferimento, un’entità capace di imprimere un marchio distintivo sul progetto stesso. La sua missione e il suo approccio diventano quindi il valore aggiunto che rende il progetto speciale e unico nel suo genere.
Questa capacità di “rendere unico” il progetto, pur non possedendolo in esclusiva, è spesso ciò che permette alle associazioni o a gruppi di farsi riconoscere nel loro settore e di attrarre l’attenzione di sostenitori, collaboratori o anche altri attori che desiderano lavorare in sintonia con i suoi principi.
Ferdinando Raffero
Presidente Associazione Controllo del Vicinato – ACdV – OdV