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Dal nostro Ufficio Stampa…

a cura del Dott. Massimo Iaretti

La coesione sociale contro le truffe

Le truffe continuano ad essere all’attenzione della cronaca. Non passa giorno che gli organi di informazione non pubblichino la notizia di anziani che vengono truffati da malfattori con i più svariati espedienti. Per cercare di arginare un fenomeno che, nonostante i recenti inasprimenti normativi delle pene edittali, non pare accennare a diminuire le Forze dell’Ordine, in particolare l’Arma dei Carabinieri, hanno messo in campo una campagna nazionale che prevede incontri con la popolazione dei diversi comuni per spiegare quali siano le tecniche dei malfattori (peraltro in continua evoluzione) e sollecitare in caso di movimenti sospetti a chiamare immediatamente il NUE – Numero unico di emergenza 112. Potrà apparire incredibile ma, nonostante questo sforzo non indifferente, nonostante gli appelli, nonostante l’eco sui mezzi di informazione, gli episodi collegati a questa fattispecie di reato perseverano. E così, di riflesso, si ripete il dramma silenzioso di chi anziano, debole, solo, si è visto per pochi momenti di disattenzione, depredare dei risparmi di una vita da delinquenti senza nome il cui schifo è soltanto pari al loro anonimato. Attraverso queste colonne abbiamo più volte ripetuto che le conseguenze non sono sovente soltanto ed unicamente patrimoniali, ma vanno ad amplificarsi sul piano della psiche del truffato, con esito che potrebbero riversarsi sulla sua salute. In questo quadro quale può essere il ruolo dell’Associazione Controllo del Vicinato e del sistema del Controllo del Vicinato nell’ambito di un sistema di sicurezza partecipata?
ACdV potrebbe giocare un ruolo importante contribuendo a diffondere sempre più un’informazione capillare soprattutto nei confronti degli anziani perché il Controllo del Vicinato non è soltanto uno strumento di deterrenza ma anche, e soprattutto, di coesione sociale come più volte affermato. Il parlare non tanto davanti a pubbliche assemblee ma a piccoli gruppi, a nuclei famigliari, a singole persone, può essere, lo diciamo da tempo, più efficace, anche perché determinati pudori o vergogne o timidezze vengono messe da parte.
ACdV non è soltanto cartelli o gruppi di WhatsApp o incontri pubblici ma soprattutto capillarità che deve essere portata avanti da volontari opportunamente formati e motivati. Questo approccio, specialmente se incontrerà la comprensione di Amministrazioni locali e Forze dell’Ordine, potrà dare, nel breve e medio periodo dei risultati positivi nel contrasto alla microcriminalità in generale ed alle truffe in particolare.

Massimo Iaretti

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