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Autore: Amministratore

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Cerro al Lambro (Mi)

Dopo la pausa estiva riprendiamo le nostre interviste. Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Cerro al Lambro (Mi), Gianluca Di Cesare.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
A Cerro al Lambro l’esperienza del Controllo del vicinato ha avuto inizio nel 2016, allorquando furono attivati – se la memoria non mi tradisce – i primi 5 gruppi. Oggi, a distanza di 8 anni, ne sono attivi 23 e coinvolgono oltre 250 famiglie. Direi niente male considerata la nostra popolazione, di poco superiore ai 5000 abitanti.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
La nostra fortuna è che tutto questo si è avviato in modo relativamente semplice. Un nostro residente, Leonardo Cordone, che oggi ricopre peraltro un ruolo di rappresentanza a livello nazionale all’interno dell’Associazione, e che all’epoca era una sorta di “pioniere” di questa esperienza, ha coinvolto con grandissimo entusiasmo le prime decine di famiglie occorrenti ad attivare i primi gruppi. Sempre con la sua abnegazione e carisma ci ha permesso di consolidare il progetto ACdV con buone prospettive di espanderlo in modo significativo nelle aree ancora scoperte dalla sorveglianza partecipata e solidale.

Come è strutturato?
Diciamo che il “format” è ormai consolidato. Ogni Gruppo ha nel Coordinatore la propria figura chiave, poiché quest’ultimo è partecipante all’interno di due chat di livello diverso. La prima, che è quella attraverso la quale il Gruppo si tiene aggiornato sull’eventuale divenire di situazioni del vicinato; la seconda, che è quella che unisce i Coordinatori di tutti i gruppi ed all’interno della quale è presente anche il Comandante della nostra Polizia Locale. Questa chat di secondo livello permette di “preannunciare” anche ad altri Coordinatori l’insorgere di situazioni meritevoli di attenzione in transito nel territorio. Non nascondo che questo metodo di lavoro ha permesso in passato – in diverse occasioni – la risoluzione di accadimenti talvolta sospetti.

L’Amministrazione come lo supporta?
Oltre all’investimento economico conseguente in segnaletica, il cui corretto posizionamento si rivela strategico nell’efficacia deterrente, la nostra Amministrazione supporta questa notevolissima esperienza a più livelli. Innanzitutto, ha previsto la figura del Consigliere Comunale con Delega ai rapporti con i Gruppi del Controllo del Vicinato. Da questo impegno specifico, conseguono diverse azioni: almeno una riunione a cadenza annuale con tutti gli aderenti; l’organizzazione coordinata e/o patrocinata di iniziative che coinvolgano tutta la popolazione; la pubblicazione di documenti di aggiornamento delle attività; la gestione dell’apposita sezione contenuta nel sito istituzionale del Comune; soprattutto, tiene monitorato il divenire dei vari Gruppi intervenendo in maniera attiva all’incremento del numero dei medesimi ed al mantenimento dei numeri attuali. Come detto prima, la figura chiave di ogni Gruppo è individuabile proprio nel Coordinatore: in difetto di questo ruolo cesserebbe l’esistenza del gruppo medesimo; per questo, ogni qualvolta venga meno l’impegno di un Coordinatore, per i più svariati motivi (ad esempio, un banalissimo cambio di residenza) il Consigliere con Delega si attiva per individuare la nuova figura e – così facendo – permettere la tenuta sostanziale non solo del gruppo ma di tutto l’assetto territoriale. La ramificazione, infatti, più è “folta” e meglio funziona poiché il territorio ne risulta meglio connesso.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Premesso che i numeri sono fortunatamente bassi, i reati più consueti sono riconducibili alle fattispecie contro il patrimonio. Tentativi di truffa, naturalmente verso i soggetti più esposti della nostra comunità, e furti nelle case. Posso testimoniare che nelle zone del nostro abitato in cui i Gruppi sono attivi abbiamo assistito ad un crollo verticale delle statistiche. Per i ladri, sono poche le zone all’interno delle quali possono agire non disturbati dall’occhio vigile dei nostri cittadini impegnati nel Controllo del Vicinato; bisogna fare in modo, come già detto, che la fronda di questa pianta già rigogliosa prenda ancor più corpo.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Assolutamente sì, ma a mio avviso si può andare anche oltre questa dimensione, di per sé già importantissima. Mi spiego meglio. Il progetto del Controllo del Vicinato ha almeno una doppia valenza: tattica e strategica.
Tattica perché permette, soprattutto in questo periodo di grave penuria di risorse economiche pubbliche, di creare un livello almeno minimamente parziale di sussidiarietà delle comunità rispetto alla vigilanza che viene chiesta alle Forze dell’Ordine. Sia ben chiaro, il mantenimento dell’ordine pubblico è esclusiva competenza dello Stato nelle sue diverse articolazioni. L’Attenzione vigile al territorio può essere invece garantita anche (ma non solo) da un livello di attenzione passiva dei Cittadini. Da un punto di vista più ampio, è un esempio concreto di reale interconnessione fra Stato e Cittadini, finalizzato all’idea che il territorio possa essere terreno di impegno civile per tutti, senza naturalmente travalicare le competenze pubbliche (questo sarebbe molto rischioso perché rischierebbe di minare i principi dello stato di diritto).
Da un punto di vista Strategico – invece – è un’esperienza fondamentale poiché crea un circuito di rapporti fra le persone che tra origine dalla condivisione di un progetto che poi – cammin facendo – può estendersi ad un livello di densità molto superiore. Può essere un efficace antidoto contro le solitudini di cui sentiamo parlare troppo spesso. Il nostro vicinato potrebbe diventare qualcosa di molto simile alla “logica dei cortili” delle vecchie case di ringhiera di cui esiste ancor oggi una memoria ben radicata. Noi tutti giudichiamo virtuoso quel passato, potremmo ricrearlo attraverso una nuova interpretazione del nostro abitato.


Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Ritengo che ai due livelli concentrici di cui si è già parlato (il primo livello interno al singolo Gruppo, il secondo livello riguardante invece i Coordinatori ed il Comando di Polizia Locale) se ne possano aggiungere altri, sempre concentrici.
Il terzo livello potrebbe essere l’istituzione di un Tavolo della Sicurezza a livello comunale (al quale stiamo lavorando) che estenda questo modello di Sicurezza Partecipata a tutti i cittadini ed anche al terzo settore presente sul territorio, con la condivisione di una programmazione progettuale ad ampio raggio; un quarto livello potrebbe consistere in un coordinamento intercomunale (di ambito omogeneo e dunque ristretto) al fine di condividere “buone pratiche” o soluzioni innovative che meglio potrebbero “viaggiare” nei diversi comuni. La mia idea è che aumentando i livelli si possa ottenere maggiore ridondanza nell’azione (se ci pensiamo bene, questo già avviene nel momento in cui si attiva il secondo livello operativo, quello dei coordinatori), permettendo alla comunità di crescere in resilienza.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Credo di avere già fornito diversi elementi a supporto della mia risposta, lo ripeto volentieri e lo integro con un elemento. Questa esperienza potente e illuminata ha la sua forza nell’inserimento del progetto all’interno di una logica organica. Il Controllo del Vicinato è una parte magnifica di tutto ciò che una comunità può esprimere a livello di energie positive. Aggiungo una piccola suggestione: quando sento il termine “partecipata” mi viene in mente la canzone di Giorgio Gaber “Libertà è partecipazione”, dove si dice che questa (la libertà) “non è star sopra un albero” e nemmeno “il volo di un moscone”, oppure “non è uno spazio libero”. In verità, si dice, la “Libertà è partecipazione” perché muove da un concetto di fiducia: “l’uomo più evoluto … si innalza con la propria intelligenza”, “convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà”. Nella Sicurezza Partecipata c’è un esercizio formidabile di Libertà, di Intelligenza, di Evoluzione. In tutta sincerità, sogno comunità più forti che sappiano percorrere con gradualità il sentiero del continuo migliorare le proprie virtù civiche.

Comune di Godega di Sant’Urbano (Tv), assemblea pubblica

Un altro Comune del Trevigiano si unisce all’ormai folta lista di Comuni che hanno adottato il Controllo del Vicinato, il nostro progetto civico di sicurezza partecipata ormai conosciutissimo.
Siamo a Godega di Sant’Urbano, un Comune con poco meno di 6.000 abitanti della provincia di Treviso, attraversato dal tracciato della trafficata Strada statale “SS13 Pontebbana”, nonché dall’autostrada ”A28”, entrambe collegate con la Regione Friuli Venezia Giulia e comunicanti con l’Austria. Va da se che queste grandi arterie viarie rappresentano un’ideale via di fuga per male intenzionati e criminali.
E così la Sindaca e l’amministrazione di Godega, Paola Guzzo, dopo vari tentennamenti, hanno varato il Controllo del Vicinato, portando sotto l’egida istituzionale i vari gruppi spontanei nati dopo i molteplici furti subiti in tante abitazioni domestiche soprattutto nelle due frazioni comunali.
Il Palaingresso Fiera di Godega, dove il 19 settembre scorso si è svolta la serata, si è riempito di oltre un centinaio di persone, indice di un elevato interesse e grandi attese per il varo di questo progetto. I ripetuti colpi verificatisi nell’ultimo anno a Godega, Bibano e Pianzano hanno preoccupato i residenti. In particolare Pianzano, lambito dall’autostrada A28, nella scorsa stagione invernale ha subito parecchi furti in abitazioni private tanto da essersi organizzato in proprio con un folto gruppo di cittadini collegati in Whatsapp, per tenersi in contatto e fornire segnalazioni in tempo reale e, non da ultimo, creare quel senso di autodifesa e di solidarietà del vicinato.
Il Referente provinciale ACdV, Livio Zago, affiancato dal Vice Ispettore  della Polizia Locale, Dott. Alfonso Zanette, ha illustrato il progetto, gli ambiti di azione, così come anche i limiti posti dallo stesso, come il divieto di svolgere pattugliamenti o pedinamenti, ma accentuando la collaborazione spontanea di cittadini attenti con le Forze dell’Ordine e con l’Amministrazione.
Sul fronte delle “difese passive”, invece, la Sindaca ha parlato del piano di installare un sistema di videosorveglianza con videocamere di sorveglianza, a partire con 4 telecamere che verranno installate entro la fine di quest’anno, da collocare lungo le principali direttrici del territorio comunale, in particolare per intercettare veicoli sospetti.
La serata è stata proficua ed ha avuto un generale apprezzamento.

ACdV, dopo la pausa estiva, riprende a pieno regime l’attività

Dopo un breve, comprensibile rallentamento dell’attività durante l’estate e con l’avvento dell’autunno arrivano nuove richieste di supporto con relativi incontri conoscitivi e preparativi sia attraverso la piattaforma zoom, sia di persona.
A fine luglio abbiamo incontrato il Sindaco, l’Assessore e il Comandante della PL di Volpiano (To), che hanno dimostrato grande interesse verso il progetto e si impegneranno per pubblicizzarlo attraverso i giornali locali e le loro pagine istituzionali per preparare un incontro con la popolazione entro il mese di ottobre.
Ai primi di settembre è stata la volta del Comune di Leinì (To), con l’Assessore alla Sicurezza, il quale ha voluto prendere visione del progetto per poi presentarlo in Giunta.
Il 9 settembre, in seguito alla richiesta di supporto, abbiamo avuto un primo incontro conoscitivo con il Comandante della Polizia Locale di Bornasco (Pv) e con la Comandante della PL di Tortoreto (Te).
Altra richiesta di supporto ci è pervenuta, attraverso la Polizia Locale, dal Comune di Sermide (Mn).
Per quanto riguarda i Comuni dove ACdV è presente ci sono state diverse richieste di aggiornamento e di incontri. Giovedì 5 settembre è stata la volta del Comune di Santo Stefano Lodigiano (Lo) con la Sindaca e i Coordinatori dei gruppi formati alcuni anni fa che hanno richiesto una rivisitazione del progetto e un supporto ai nuovi coordinatori.  Così dicasi del Comune di Loano (Sv) con gruppi in continua crescita dove l’11 ottobre ci sarà un incontro con i coordinatori dei gruppi consolidati e quelli nuovi attraverso la piattaforma zoom.  Visto l’interesse suscitato dal progetto, grazie anche al lavoro instancabile degli uomini della Polizia Locale che stanno anche coinvolgendo i commercianti della città, è stato organizzato un nuovo incontro con la cittadinanza che si svolgerà giovedì 10 di ottobre prossimo.
Anche la Giunta di Castelnuovo Don Bosco (At) dove era stato presentato il progetto diversi mesi fa, ha organizzato per venerdì 4 di ottobre un incontro di ACdV con la cittadinanza mentre sabato 5 ottobre saremo a Cesano Maderno (Mb) per un incontro con i Coordinatori di quel Comune e con l’Amministrazione.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Barzanò (Lc)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Barzanò (Lc), Gualtiero Chiricò.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il CdV a Barzanò è stato attivato alla fine del 2017 ed è diventato completamente operativo a Gennaio 2018.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Grazie a una rete capillare di volontari e persone che si mettono a disposizione gratuitamente, direi. La notizia dell’esistenza di un sistema di controllo condiviso è stata portata all’attenzione della amministrazione da una volontaria storica del nostro Comune.

Come è strutturato?
Abbiamo suddiviso il territorio in sette zone omogenee e per ognuna di queste abbiamo chiesto ai cittadini residenti chi fosse disponibile ad entrare a fare parte di questa rete; ognuno dei gruppi ha un coordinatore referente. A oggi abbiamo un totale di 294 aderenti a fronte di una popolazione pari a circa 5040 abitanti.

L’Amministrazione come lo supporta?
Per noi, dati alla mano, il CdV è un sistema di supporto fondamentale in termini di sicurezza, anche percepita. Per questo motivo la nostra amministrazione mantiene una comunicazione periodica con i cittadini per aggiornarli sullo stato dei reati commessi e sul ruolo degli aderenti al CdV; inoltre i risultati annuali del servizio sono inviati alla Prefettura per conoscenza.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
I furti: ma parliamo di numeri irrisori, soprattutto se li confrontiamo con il periodo precedente l’attivazione del CdV. Nel 2023 sono stati 7, nel 2017 più di 40. Le statistiche restituiscono dati confortanti in questo senso, e le segnalazioni maggiori riguardano gli atti vandalici o l’abbandono di rifiuti.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Senza alcun dubbio. Il principio di condivisione e di coesione che sta alla base del CdV porta un sicuro miglioramento della socializzazione.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione  nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
A mio parere sarebbe necessario che a partire dagli Enti superiori, penso alle Regioni e allo Stato, fosse dato ancora maggiore risalto alle funzioni del CdV e che il coordinamento si allargasse a livello sovra-provinciale; le Prefetture stanno facendo molto in tal senso e credo che questo sia già uno stimolo a migliorare la collaborazione. A livello locale, fatte salve rare occasioni specifiche, riscontro comunque una buona collaborazione tra le diverse realtà che si occupano del territorio.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a se stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza partecipata’?
Potrei riassumere in questa risposta quanto detto finora: il CdV è una realtà che aumenta la socializzazione, la collaborazione tra amministrazione e cittadini, la percezione della sicurezza e la conoscenza del proprio territorio. In più offre un servizio di controllo capillare; credo non si possa desiderare di meglio.

Montecatini Terme (Pt) quarta festa del Vicinato

Grande Successo per la Festa del Vicinato al Parco Cividale, un evento di collaborazione e comunità per la sicurezza e l’aggregazione sociale.
La Festa del Vicinato al Parco Cividale, organizzata quest’anno dall’Associazione Sviluppo Valdinievole, dall’Associazione Controllo del Vicinato e con il patrocinio del Comune di Montecatini Terme, si è conclusa con un grande successo, dimostrando ancora una volta la forza della collaborazione e della comunità. Nel 2017, il Socio ACdV, Marco Lucarelli, ha presentato alla precedente amministrazione Bellandi di Montecatini Terme il progetto di sicurezza partecipata “Controllo del Vicinato”.
Accolta con entusiasmo, l’iniziativa ha portato a significativi investimenti nel Parco Cividale, tra cui nuovi giochi, miglioramenti vari e l’ampliamento dell’illuminazione, restituendo il parco ai cittadini. Grazie alle segnalazioni delle circa 100 famiglie aderenti al progetto e agli interventi delle forze dell’ordine, è stato possibile contrastare le attività illecite, rendendo il parco un luogo sicuro e accogliente per i bambini.
Marco Lucarelli, responsabile dell’Associazione Controllo del Vicinato e Presidente dell’Associazione Sviluppo Valdinievole, dichiara: “Volevamo fare qualcosa di più, oltre alle segnalazioni, così abbiamo iniziato a organizzare le Feste del Vicinato per mantenere l’ordine e la vivacità del parco. La nostra intenzione è continuare a portare avanti iniziative volte a far rivivere determinate zone e a contrastare il degrado”.
La recente edizione della Festa del Vicinato ha visto la partecipazione di numerosi bambini e famiglie, che hanno apprezzato le attività e gli spettacoli organizzati, rafforzando ulteriormente il senso di comunità. “L’Associazione Sviluppo Valdinievole è stata pensata e voluta da me, e creata grazie a un gruppo di amici. La sinergia tra Sviluppo Valdinievole e l’Associazione Controllo del Vicinato porterà in futuro a nuove iniziative”, aggiunge Lucarelli.
La festa, tenutasi al Parco Cividale il 20 luglio, ha offerto un pomeriggio di divertimento con attività e spettacoli dedicati ai bambini, inclusi tre personaggi della Compagnia Sottosopra: un simpatico trampoliere, un’animatrice con palloncini e baby dance, e un magico giocoliere. “Questo evento non è solo un’occasione di svago, ma rappresenta anche un importante passo verso il rafforzamento della sicurezza nel nostro parco e nella nostra comunità. Speriamo in una continua collaborazione anche con l’attuale amministrazione per il bene della nostra comunità”, conclude Lucarelli.
Grazie alla partecipazione di tutti, la Festa del Vicinato ha dimostrato che, uniti, è possibile rendere il quartiere un luogo migliore e più sicuro.

ACdV intervistai sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Legnano (Mi)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Legnano (Mi), Lorenzo Radice.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il primo gruppo di controllo del vicinato risale al 2015. Da allora Il CdV si è ampliato arrivando a contare 29 gruppi “residenziali”, per complessivi 1.182 aderenti e 99 coordinatori, e 14 “commerciali”, per complessivi 363 aderenti e 32 coordinatori.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Da esperienze fatte in altri Comuni riportate dai media.

Come è strutturato?
Il CdV è strutturato in gruppi che comunicano al loro interno utilizzando whatsapp. I coordinatori di ogni gruppo condividono fra loro le segnalazioni che ritengono utili e comunicano alla Polizia Locale le segnalazioni raccolte tramite un bot creato dal Comando e reso disponibile dalla piattaforma Telegram.

L’Amministrazione come lo supporta?
L’Amministrazione mette a disposizione del Controllo un Info Point nei pressi della stazione ferroviaria, una postazione presso il Comando di Polizia locale per registrare digitalmente i dati e un archivio, sempre nel Comando, per la documentazione cartacea, che è in continuo aggiornamento. L’Amministrazione ha inoltre messo a disposizione dei gruppi di CdV un assistente civico che aggiorna la documentazione prodotta e affianca il Comandante della Polizia locale e l’amministrazione durante le riunioni.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Non sono dati direttamente in possesso dell’Amministrazione comunale.
Dalle segnalazioni pervenute attraverso il CdV, perlopiù inerenti il decoro urbano, possiamo rilevare reati al patrimonio, in genere furti all’interno di autovetture o in cantine/box.


Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Il CdV ha sicuramente questa funzione: condomini che prima si conoscevano appena hanno iniziato a dialogare attraverso il CdV e così abitanti in villette situate sulla stessa via. Aggiungo che il CdV ha un’altra valenza rilevante per quelle micro comunità locali che sono i nostri quartieri, quella di “cura di vicinato”. Il CdV, infatti, è anche uno strumento per occuparsi delle persone e dei luoghi in cui vivono; in questo senso è, esattamente come i patti di collaborazione civica, un canale per la partecipazione attiva delle persone alla cura della nostra Città. Le riunioni periodiche tra aderenti, promosse dall’Amministrazione comunale, contribuiscono a consolidare queste dinamiche.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione  nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Premesso che la differenza la fanno le persone, è indispensabile che la Polizia Locale dedichi risorse e attenzione a tutte le componenti della cosiddetta “sicurezza integrata”. Il modello organizzativo comunale dovrebbe tendere a favorire questa mission.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a se stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza partecipata’?
L’amministrazione intende il CdV come uno dei principali strumenti della sicurezza partecipata, come dimostrano diversi casi di interventi effettuati dagli agenti della nostra Polizia Locale partendo dalle segnalazioni inviate dai coordinatori dei gruppi. Più in generale tutto quello che i coordinatori producono rappresenta un elemento utile alla Polizia Locale per conoscere ancora più puntualmente il territorio e le sue criticità.

Sumirago (Va), Social pericolosi se usati male

Martedì 18 giugno, si è svolta a Sumirago in provincia di Varese una riunione pubblica presente la Sindaca Yvonne Beccegato, la capogruppo di Viviamo Sumirago, Silvana Giamberini e Alfonso Castellone vice presidente di ACdV. 
Sono ormai cinque anni che il progetto è presente nel comune e presto ci saranno due nuovi gruppi che si aggiungeranno agli altri già presenti sul territorio. Ma l’argomento principale della serata è stato quello sulla correttezza delle segnalazioni fatte nelle sedi opportune e non sui social. E qui il ruolo di ACdV diventa determinante in quanto i partecipanti al progetto sanno perfettamente come e cosa segnalare soprattutto rivolgendosi unicamente alle Forze dell’Ordine.
Castellone ha ribadito l’importanza di comunicare con precisione soltanto notizie verificate direttamente, così come importante è il fare rete per superare le difficoltà come, ad esempio, gli anziani lasciati soli che diventano i bersagli più vulnerabili.

Carpi (Mo), le “sentinelle” delle Terre d’Argine

Nelle Terre d’Argine sono 121 i gruppi attivi che coinvolgono 3976 famiglie e 34 attività commerciali creando un clima di sicurezza che disincentiva i reati.
Fin dal 2015 i soci volontari ACdV, Massimo Cartelli, Daniele Garagnani e Giorgio Frignani, responsabili delle Terre d’Argine, si impegnano con passione per promuovere il progetto, seguendo e formando sia di persona, sia attraverso un video-corso i gruppi. Oltre ad una presenza capillare, a Carpi è nato nel 2017 lo “Sportello Sicuri Insieme – Controllo del Vicinato” con un ufficio presso la Polizia Locale aperto il martedì dalle 18,00 alle 19,00 e il sabato dalle 10,00 alle 12,00. Nei Comuni delle Terre d’Argine è stato deliberato lo stanziamento di un fondo per le vittime dei reati predatori destinato al risarcimento, parziale o totale dei danni materiali arrecati alle abitazioni o pertinenze da effrazioni e tentati furti, oppure per la duplicazione di documenti o chiavi rubate.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con la prima cittadina di San Mauro Torinese (To)

Questo mese siamo stati a colloquio con la prima cittadina di San Mauro Torinese (To), Giulia Guazzora.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Siamo stati dei pionieri: il Controllo del Vicinato è attivo da diversi anni avendo residenti sul territorio dei rappresentanti nazionali che hanno supportato la realizzazione nel nostro Comune.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
I coordinatori si sono messi in contatto con l’Amministrazione per instaurare un rapporto di reciproca collaborazione.

Come è strutturato?
In città sono presenti 9 gruppi che coinvolgono circa 400 famiglie di cittadini, ciascuno con un coordinatore; vi è un collegamento diretto con le Forze dell’ordine cittadine e i  gruppi sono collegati fra di loro attraverso la chat dei coordinatori. Ovviamente per le segnalazioni che richiedono un intervento urgente ciascun componente il gruppo si rivolge in primis al 112. Con un suo rappresentante il CdV partecipa con l’Amministrazione ad un “tavolo della Sicurezza” composto dalle varie funzioni cittadine, Carabinieri, Polizia Locale ,  Protezione Civile, che mensilmente si riunisce.

L’Amministrazione come lo supporta?
Attraverso il tavolo suddetto, cercando di recepire le istanze che ne  provengono, organizzando insieme  iniziative di prevenzione.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Truffe ai danni delle categorie più fragili della società. 

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente! Ha una funzione di ascolto e rassicurazione soprattutto per le persone anziane e sole, si crea una rete a protezione delle persone.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione  nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Probabilmente convocando con più frequenza il tavolo e i suoi rappresentanti e pianificando una serie di iniziative di conoscenza del CDV.

Mareno di Piave (Tv), assemblea pubblica

Siamo nel Trevigiano a Mareno di Piave, un Comune con poco meno di 10.000 abitanti, contiguo al Comune più grande e più conosciuto di Conegliano, con il quale condivide in convenzione le operatività del Corpo di Polizia Locale.
Il progetto di Controllo del Vicinato è attivo nell’area comunale dal recente periodo post-Covid ed i referenti ACdV, hanno collaborato a far nascere e avviare il progetto nel territorio.
Si è presentata ora l’occasione di organizzare un’assemblea pubblica rivolta a tutti i cittadini per un aggiornamento ed uno scambio di impressioni sul cammino fatto, alla presenza del Sindaco, del Comandante della Polizia Locale e del Referente provinciale di ACdV.
Curiosamente, pur essendo stata programmata da tempo, la data della serata ha coinciso con alcuni episodi verificatisi di recente di furti e tentativi di furto in abitazioni, nonché di atti di vandalismo da parte di un gruppetto di ragazzi minorenni del luogo. Soprattutto questi ultimi hanno catalizzato l’attenzione del pubblico: i ragazzi – si dice fossero “in condizioni alticce” – si sono divertiti a divellere una panchina da un parchetto comunale usandola di notte per sedersi in mezzo ad una strada, a fare gare di monopattino giù da un cavalcavia e, con le loro motociclette, percorrere le rotonde stradali contromano e sfrecciare a fari spenti …. Quindi, oltre al danno a proprietà pubblica, hanno messo a rischio la propria incolumità con delle sfide non certo sportive.
Il dibattito in sala si è diviso sull’atteggiamento da assumere nei confronti dei ragazzi tra prevenzione e repressione. Le istituzioni hanno cercato anche di coinvolgere i genitori e le scuole per intraprendere un programma di recupero dei valori. Il delicato tema di risvolto sociale meritava una serata dedicata con relatori preparati ai diversi approcci educativi e pedagogici e dunque si è rimandato ogni approfondimento ad altra occasione.
Si è parlato anche della “Truffa dell’asfalto”, episodio avvenuto di recente, di cui è stata spiegata la tattica: un falso imprenditore si presenta al possibile acquirente, spiega che stanno facendo dei lavori di asfaltatura in zona e che avendo avanzato del bitume possono sistemare le buche o la superficie di proprietà. Viene proposto di firmare un contratto per poche centinaia di Euro. I lavori vengono eseguiti da dilettanti “alla spicciolata”, ma la sorpresa maggiore arriva alla fine quando all’acquirente-vittima viene mostrato un conto per migliaia di Euro. 
Il Sindaco ha commentato che la sicurezza partecipata è l’arma degli amministratori locali per ridurre i colpi in abitazione, non ha costi e coinvolge la cittadinanza. Ha anche invitato i presenti a segnalare sempre episodi e fatti anomali o inconsueti. Inoltre, ha presentato l’organizzazione operativa sul territorio con la suddivisione in aree geografiche dei gruppi, cui attualmente sono iscritte un centinaio di famiglie.
Dal 1 giugno 2019 il servizio comunale di Polizia Locale è svolto in forma associata, con Ente capofila il Comune di Conegliano, con la denominazione di “Corpo Unico di Polizia Locale del Coneglianese”.
Il Comandante della Polizia Locale è assertore convinto del progetto Controllo del Vicinato presente, seppur a macchia di leopardo, nei cinque i Comuni gestiti dalla sua squadra in convenzione.
La sorveglianza del territorio è stata potenziata con nuove telecamere nei varchi comunali, compresi lettori istantanei di targa. E’ stato emesso un bando rivolto ad assumere altre risorse per assicurare maggior controllo e presenza sul territorio.
Il Referente ACdV, Emiliano Guerra, ha illustrato il progetto con i ruoli di Istituzioni, Forze di Polizia, Coordinatori e cittadinanza, ricordando i princìpi fondanti che sosteniamo da sempre: il “Controllo del Vicinato come Strumento di Prevenzione e Vicinato Organizzato e Solidale”; i valori cardine del programma, nonché il messaggio forte che da sempre trasmettiamo alle platee.
Insegniamo i comportamenti da tenere e le soluzioni da adottare in modo pacifico e civile quando viene lesa la nostra sfera di sicurezza personale oppure quando si presentano delle vulnerabilità ambientali o strutturali nelle aree in cui viviamo, così come riconoscere e segnalare i malintenzionati e ridurre le opportunità di eventi criminali.
Il controllo del vicinato, definito oggettivamente “muto” in quanto agisce attraverso le segnalazioni, in realtà dà voce a sentimenti comuni poiché riassume un programma operativo che sviluppa territorialità, infonde senso di appartenenza alla comunità, dà maggiore consapevolezza di ciò che avviene nel nostro ambiente e offre un beneficio sociale laddove riduce l’anonimato tra vicini e crea reti di protezione per i soggetti più vulnerabili, anziani o persone sole. La serata ha avuto un generale apprezzamento.

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