Skip to main content

Autore: Amministratore

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Montano Lucino (Co)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Montano Lucino (Co), Silvio Aiello.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il CdV a Montano Lucino è attivo da Gennaio 2018.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Grazie ad un contatto personale con un Socio del CdV provinciale.

Come è strutturato?
Attualmente si compone di 12 gruppi dislocati in varie zone del Comune e i cittadini iscritti sono attualmente 174.

L’Amministrazione come lo supporta?
Mantenendo stretti contatti con i coordinatori dei gruppi e promuovendo l’iscrizione sui vari canali informativi a disposizione.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Principalmente furti e fenomeni legati all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente sì. Riteniamo sia un ottimo progetto di cittadinanza attiva e di socializzazione, utile anche per fare rete, promuovere l’interazione tra i cittadini, sensibilizzando l’attenzione al territorio e il reciproco supporto tra le persone del medesimo quartiere.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Attualmente riteniamo che la collaborazione funzioni discretamente. In un prossimo futuro continueremo a promuovere serate dedicate che coinvolgano le forze dell’ordine, anche nel rispetto del protocollo d’intesa sottoscritto dalla nostra Amministrazione con la Prefettura.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Riteniamo che gli iscritti del CdV ricoprano un ruolo importante in merito alla sicurezza partecipata. Nel rispetto delle regole dell’Associazione, risultano un fondamentale supporto conoscitivo ed informativo alle Forze dell’ordine.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Andezeno (To)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Andezeno (To), Agostino Ambrassa.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Nel Comune di Andezeno abbiamo iniziato nel 2017 con il primo gruppo.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Attraverso servizi televisivi.

Come è strutturato?
Attualmente ci sono dieci gruppi che coprono l’intero paese, con ognuno un coordinatore.

L’Amministrazione come lo supporta?
C’è un referente comunale, che in questo caso è il Sindaco, che supervisiona e filtra le segnalazioni prima di eventualmente avvisare le Forze dell’Ordine.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Ci sono episodi (per fortuna pochi) di vandalismo o disturbo, i reati (anche qui pochi casi) sono i furti presso abitazioni.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente il C.d.V. ha permesso alle persone dei gruppi perlomeno di conoscersi, cosa non affatto scontata anche tra vicini di casa, ha creato uno spirito di collaborazione e solidarietà da condividere.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Noi siamo un piccolo Comune, e la collaborazione tra Sindaco, Amministrazione e forze dell’Ordine è fondamentale, con un solo Agente di Polizia Locale si riesce a coprire poche ore della giornata, il monitoraggio e conseguente iniziativa deve essere poi attuata attraverso la propria competenza, quindi il C.d.V. è uno strumento utilissimo.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Il C.d.V. è una componente molto importante, il coinvolgimento delle persone serve per far si che i cittadini si sentano parte stessa di un contesto di sicurezza, aumenta anche lo spirito civico, contribuisce alla protezione del territorio attraverso le corrette pratiche del C.d.V.

Pecetto (To), incontro con la cittadinanza

Mancava ancora nella zona collinare di Torino il Comune di Pecetto e dopo tanta attesa, l’Amministrazione ha iniziato il percorso per portare nella città il Controllo del Vicinato. IL 26 novembre, nella ex chiesa dei Batù una folta rappresentanza di cittadini ha partecipato all’incontro organizzato dal Comune, presenti il Sindaco, Adriano Pizzo, il Luogotenente dei Carabinieri di Pino Torinese, Marco Manna, il Presidente di ACdV Ferdinando Raffero con il socio della Provincia di Torino Diego Innocenti.
Purtroppo l’influenza ha tenuto momentaneamente lontano il Comandante della Polizia Locale di Pecetto, Ettore Pallotti il quale si sta prodigando per la buona riuscita del progetto sul territorio. La serata è stata molto partecipata tanto che dopo l’introduzione e la spiegazione del progetto, a dimostrazione dell’interesse suscitato, sono stati moltissimi gli interventi dei cittadini e già nei prossimi giorni ci saranno i primi gruppi da formare e gli appuntamenti, soprattutto sulla piattaforma zoom, sono già in via di definizione.

L’Assemblea dei Soci approva all’unanimità il nuovo Statuto e il nuovo Regolamento Interno proposti dal Consiglio Direttivo

E’ enorme la soddisfazione nel comunicare che l’Assemblea Straordinaria svoltasi in videoconferenza il 9 novembre 2024, ha approvato all’unanimità il nuovo Statuto e il nuovo Regolamento Interno dell’Associazione.
Come è stato sottolineato ed evidenziato anche dagli interventi dei Soci che hanno preso parte all’Assemblea, si tratta di un passaggio cruciale per la crescita dell’Associazione, perseguita dal Presidente Ferdinando Raffero come uno degli obiettivi primari fin dall’inizio del suo mandato.
La modifica dello Statuto è stata una delle tappe fondamentali per il processo di aggiornamento e crescita di ACdV. Il nuovo Statuto, predisposto dal Consiglio Direttivo avvalendosi del supporto consulenziale del CSV di Varese, è stato predisposto per adeguare ACdV alle normative del Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017) e consentire così di richiedere l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).
Si tratta di una fase estremamente importante per il futuro di ACdV, in quanto questo passaggio permetterà all’Associazione di accedere a strumenti di finanziamento pubblico e rafforzare in tal modo le collaborazioni con gli Enti Locali, un ambito in cui l’Associazione è già da tempo attivamente impegnata.
Durante l’Assemblea sia il Presidente Raffero che il Vice Presidente Castellone hanno sottolineato come queste modifiche siano necessarie non solo per conformarsi alla legislazione vigente, ma anche per garantire un futuro di crescita e sviluppo per l’Associazione: l’adesione RUNTS rappresenta infatti garanzia di stabilità e continuità per tutte le attività di volontariato che ogni giorno svolgiamo con passione e impegno.

Il Nuovo Regolamento Interno
Oltre alla riforma statutaria, l’Assemblea ha approvato anche il nuovo Regolamento Interno, che introduce alcune modifiche finalizzate a garantire maggiore chiarezza e protezione per tutti i soci, in particolare riguardo la gestione delle comunicazioni pubbliche e delle iniziative sui media, nonché la gestione dei rapporti con le Istituzioni. È stato infatti ribadito con forza che nessun socio, al di là delle normali presentazioni del progetto, possa esprimersi pubblicamente a nome dell’Associazione per altre argomentazioni anche conflittuali, senza aver ricevuto una preventiva autorizzazione formale dal Presidente o dal Consiglio Direttivo. Questo per tutelare l’immagine dell’Associazione e garantire che tutte le iniziative siano coerenti con la nostra missione.
Il Vice Presidente Castellone ha ricordato che, per evitare situazioni spiacevoli come purtroppo accaduto in passato, è fondamentale che ogni socio rispetti le procedure interne e che tutte le comunicazioni pubbliche espresse per conto di ACdV vengano preventivamente condivise e approvate dal Consiglio Direttivo.
Si tratta di un passo importante per la trasparenza e la correttezza delle azioni di ACdV, oltre che un atto di responsabilità a tutela tanto dell’Associazione quanto dei singoli Soci.

Prospettive Future
L’approvazione del nuovo Statuto e del Regolamento Interno segna un punto di svolta per l’Associazione. Grazie all’adeguamento normativo, l’ACdV è ora in una posizione migliore per rafforzare la propria presenza e continuare a collaborare con le istituzioni pubbliche e private, contribuendo attivamente alla sicurezza e al benessere delle comunità.
L’impegno dell’Associazione non si ferma qui: si continuerà a lavorare tutti insieme, aggiornando e migliorando le pratiche per garantire la massima trasparenza e il miglior servizio a tutti i soci e alla collettività.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Baldissero Torinese (To)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Baldissero Torinese (To), Piero Cordero.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il “Controllo del Vicinato” è presente a Baldissero Torinese dal 2017 quando è stato avviato il progetto di sicurezza partecipata cogliendo fin da subito l’interesse da parte di numerosi nostri concittadini che hanno aderito al progetto. Fondamentale in questo è stato il contributo dell’Associazione Controllo del Vicinato che fin da subito ha collaborato con l’Amministrazione Comunale per organizzare la rete di collaborazione tra Cittadini, Amministrazione e Forze dell’Ordine.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Il Controllo del Vicinato era già presente nei limitrofi Comuni di San Mauro Torinese, Chieri e Andezeno ed è stato il nostro Assessore alla Sicurezza che, venuto a conoscenza del progetto, ha contattato l’allora Vice-Referente Regionale e oggi Presidente di ACdV Ferdinando Raffero.
L’esigenza di costituire una rete di collaborazione che potesse essere di supporto all’esigenza delle persone di sapersi proteggere dai furti e prevenire le truffe, così come l’esperienza positiva del progetto nei comuni limitrofi, hanno contribuito a diffondere la partecipazione tra i cittadini, determinando una rapida diffusione dei gruppi anche sul nostro territorio comunale.


Come è strutturato?
Il progetto è stato strutturato seguendo le linee guida di ACdV che ha fornito un contributo fondamentale sia nell’organizzazione dei gruppi, ma anche e soprattutto nella formazione di Referente e Coordinatori oltre che nell’attivare un canale di comunicazione verso le Forze dell’Ordine con cui nella fase iniziale si sono tenuti vari incontri finalizzati proprio a definire una efficace modalità di gestione delle segnalazioni.
Baldissero ha la caratteristica di avere un territorio molto esteso con abitazioni distribuite in varie zone e borgate, dove attualmente operano 12 gruppi presenti sia lungo le vie di accesso che nelle zone centrali del paese. I gruppi effettuano le segnalazioni e comunicano attraverso le chat WhatsApp. I Coordinatori e il Referente sono in contatto tra di loro attraverso ad una chat dedicata. Il Referente è inoltre inserito in una chat “intercomunale” a cui prendono parte i Referenti ACdV di molti comuni della Città Metropolitana di Torino.
A Baldissero i membri dei gruppi CdV hanno inoltre adottato un ulteriore gruppo, “BaldisSocial” la cui finalità non è legata alla gestione delle segnalazioni relative alla sicurezza, ma ha finalità prevalentemente aggregative, ed è utilizzato dai cittadini per scambiare informazioni su argomenti e temi che sono di interesse per la comunità: quali ad esempio segnalazioni legate allo smarrimento di animali domestici, eventuali problemi legati alla viabilità delle strade, oppure casi in cui cittadini non troppo rispettosi dell’ambiente abbandonano rifiuti sui bordi delle strade o nei boschi. Anche in questi casi la tempestiva segnalazione dei cittadini è di grande aiuto per l’Amministrazione, che in tal modo può intervenire avendo a disposizione informazioni che molte volte si rivelano utili all’identificazione di chi ha commesso il fatto.


L’Amministrazione come lo supporta?
La sicurezza del territorio è un tema prioritario per l’Amministrazione Comunale di Baldissero, che non può prescindere dall’utilizzo degli strumenti che la tecnologia mette a disposizione al fine di garantire un presidio costante del territorio. Tuttavia, anche la collaborazione e la capacità di attuare una rete di comunicazione organizzata e strutturata tra Cittadini, Amministrazione e Forze dell’Ordine è importante per migliorare l’efficacia degli strumenti tecnologici.
La possibilità di avere cittadini che si sentono parte attiva di un sistema di protezione, cittadini che hanno una maggiore consapevolezza e conoscenza di quali sono i rischi cui purtroppo siamo tutti inevitabilmente esposti, così come la possibilità di comunicare in modo diretto attraverso i gruppi, permettono da un lato di ridurre le probabilità che si verifichino furti sul territorio, aumentando allo stesso tempo il senso e la percezione di sicurezza.
Per tale ragione cerchiamo di dare il massimo supporto all’operato dell’Associazione, al Referente e ai Coordinatori, concretizzandolo in vari modi: dalla collaborazione attiva della Polizia Locale all’installazione della segnaletica verticale che individua le aree in cui sono presenti i gruppi, all’organizzazione di incontri pubblici realizzati in collaborazione con ACdV e Forze dell’Ordine.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Restando in tema di furti e truffe, i reati maggiormente diffusi sono senza dubbio i furti in abitazione.
Da questo punto di vista l’ampia estensione territoriale, così come la vicinanza delle abitazioni a zone boschive agevola l’azione di chi commette questo tipo di reati. Tuttavia, abbiamo riscontrato che la sinergia tra l’installazione di telecamere di videosorveglianza nelle vie di accesso e nel centro del paese con l’azione dei gruppi di Controllo del Vicinato oltre che le segnalazioni alle Forze dell’Ordine hanno sicuramente contribuito a contrastare e ridurre il fenomeno.
Ultimamente abbiamo poi registrato un incremento dei tentativi di truffa, commessi principalmente ai danni delle persone più anziane, che purtroppo continuano ad essere la fascia di popolazione maggiormente bersagliata da questo tipo di reato. Molto spesso le truffe vengono attuate attraverso sms o le app installate sugli smartphone, che sono divenuti di uso comune anche da parte degli anziani, i quali però spesso non sono del tutto consapevoli delle tante modalità con cui tali strumenti possono essere veicolo di truffe e raggiri.
In questo caso un ruolo fondamentale possono averlo l’informazione e la formazione, e sotto questo aspetto sono stati molto apprezzati i webinar tenuti da ACdV sui modi di contrasto delle varie tipologie di truffa.


Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente, senza alcun dubbio. Ritengo infatti che il “Controllo del Vicinato” rappresenti una formula aggregativa meritevole di promozione e incentivazione in quanto porta in sé quel principio di collaborazione che è l’anima di ogni comunità e che purtroppo l’eccessivo individualismo verso il quale si sta orientando la nostra società tende a farci dimenticare.
Invece dobbiamo fare di tutto per alimentare e non perdere il senso e il valore della coesione sociale, l’importanza della relazione tra le persone, il dialogo e il confronto, il recupero di rapporti di vicinato improntati alla collaborazione e al mutuo supporto.
Oggi viviamo in una società fortemente orientata alla comunicazione, soprattutto sui social: è evidente che la modernità non si può arrestare ed è indispensabile. Tuttavia, dobbiamo riflettere su quanto siamo ancora capaci di creare relazioni e dialogo diretto con le persone, con il nostro vicino di casa o di pianerottolo. Molto spesso ci troviamo a scambiare messaggi via social con persone che sono dall’altra parte del mondo e che magari non abbiamo mai visto di persona. E’ una grande opportunità e sicuramente utile, ma non dobbiamo perdere di vista anche chi condivide il nostro territorio, le persone che vivono vicino a noi, interessarci ai loro bisogni ed esigenze. E questo vale nei piccoli comuni come Baldissero quanto nelle grandi realtà urbane.
Abbiamo necessità di rivalutare anche questo aspetto del vivere sociale, e in tal senso l’attività e l’operato di associazioni quali ACdV è importantissimo, non soltanto per l’attività legata alla sicurezza ma anche, e direi soprattutto per la capacità di creare aggregazione tra cittadini con varie modalità, quali ad esempio il già citato gruppo “BaldisSocial”.


Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
La Polizia Locale è l’anello di congiunzione tra il CDV e l’Amministrazione. Nel nostro caso la Polizia Locale è spesso in contatto con il Referente o con i Coordinatori che riportano le segnalazioni degne di maggiore attenzione.
È molto importante la capacità di trasferire informazioni tra i gruppi di CDV, Referente e Coordinatori, e la Polizia Locale in modo semplice e strutturato, con dati che permettano di attivare gli interventi in modo tempestivo e il più possibile mirato. Le indicazioni fornite da ACdV, i manuali e i “vademecum” che l’associazione distribuisce e diffonde ai membri dei gruppi costituiscono un supporto preziosissimo.
ACdV esercita verso i cittadini un ruolo educativo e civico, in particolare promuove il messaggio che il cittadino deve fornire il proprio contributo operando in sicurezza per sé e per gli altri, senza compiere azioni di qualsivoglia natura, ma limitandosi ad essere un occhio attento e vigile svolgendo un’azione informativa esclusivamente mediante segnalazioni.
È poi compito della Polizia Locale e delle Forze dell’Ordine svolgere l’attività di intervento.
Il potenziamento della collaborazione passa attraverso la consapevolezza di ciascun cittadino del proprio prezioso ruolo di attento osservatore, nella sua capacità di conoscere il proprio territorio e saper identificare elementi o situazioni delle quali è utile informare la Polizia Locale.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Il Controllo del Vicinato è senza dubbio parte integrante e fondamentale per i progetti di “sicurezza partecipata”, ma non è soltanto questo.
Come ho già detto la sicurezza si realizza attraverso la collaborazione dei tanti soggetti che, con ruoli di responsabilità diverse, fanno sistema. Si tratta di un insieme di persone e strumenti tecnologici che concorrono e collaborano nel garantire la copertura di un territorio e l’abbassamento del rischio di furti e truffe.
Punto cardine per la realizzazione di un “sistema di protezione” è proprio la capacità di fare rete, e quindi i progetti di sicurezza partecipata portano un valore aggiunto al sistema complessivo, aumentando anche il livello di sicurezza percepita dai cittadini.
Non dimentichiamo però l’importanza della formazione dei cittadini, non soltanto ad essere attenti osservatori e valido supporto sugli aspetti legati alla sicurezza, ma soprattutto ad essere educati ad avere un senso civico, aperti e disponibili alla collaborazione, al dialogo e al confronto, perché la capacità di avere una sensibilità ed un senso civico si riflette e porta benefici non soltanto sulla sicurezza ma su tutti gli aspetti della vita di una comunità.

Caronno Varesino (Va) organizza un incontro pubblico

Giovedì 10 ottobre 2024, si è svolto con i cittadini di Caronno Varesino l’incontro di presentazione del progetto di “Controllo del Vicinato”.
Il vicepresidente ACdV Alfonso Castellone, ha illustrato il progetto o, come ama affermare, “un nuovo modo di vivere la propria Comunità, da Vicino Solidale” ad una cinquantina di caronnesi attenti ed interessati.
La Sindaca Maria Rosa Broggini e la Comandante della PL Roberta Pedrotti sono intenzionati a collaborare con ACdV per la promozione di questo nuovo modo di condividere azioni per una vera sicurezza partecipata. A loro vanno i ringraziamenti dell’Associazione.
Intanto sono già pronti per partire  tre gruppi di cittadini, ai quali, certamente, se ne aggiungeranno presto altri.

Castelnuovo Don Bosco (At), parte il Controllo del Vicinato

Stimolare la creazione dei gruppi di controllo del vicinato era uno dei punti salienti della nuova Giunta insediatasi da pochi mesi con a capo il neo Sindaco Umberto Musso.
Venerdì 4 ottobre è iniziato un primo incontro con una parte di cittadini con il Presidente ACdV Ferdinando Raffero e il Socio Diego Innocenti a illustrare il progetto. Il Sindaco Musso ha ribadito la necessità di includere anche le piccole borgate intorno al Comune con lo scopo di allagare la rete di protezione. Questo primo incontro ha rappresentato un buon punto di partenza con due gruppi appena creati che inizieranno la preparazione formativa.

Cesano Maderno (Mb), il punto della situazione

Con 15 gruppi presenti sul territorio, Cesano Maderno vanta una buona partecipazione al progetto ma non ancora sufficiente secondo la socia ACdV, Maura Polonia, la quale ha organizzato un incontro che si è svolto sabato pomeriggio 5 ottobre nella splendida cornice della sala Aurora del Palazzo Arese Borromeo.
Presenti l’Assessora alla sicurezza, Donatella Migliorino, il Comandante della Polizia Locale, Gabriele Caimi, il Maresciallo Antonio Annunziata della Tenenza dei Carabinieri e per ACdV la referente di Cesano Maderno, Maura Polonia con il Presidente Ferdinando Raffero e il Referente della Provincia Monza Brianza Raoul Piemonti. Nutrita la partecipazione dei cittadini appartenenti ai vari gruppi della città.
L’Assessora Migliorino ha ribadito la ferma volontà da parte dell’Amministrazione di proseguire e incentivare il progetto di Sicurezza Partecipata proposto da ACdV. Il Comandante Gabriele Caimi vede la sicurezza partecipata come un patto tra i cittadini e lstituzioni che esprime perfettamente il principio della solidarietà sociale sancito dalla nostra Costituzione. Il Presidente Raffero e il referente Piemonti hanno spiegato gli obiettivi e le modalità d’azione del Controllo del Vicinato, un ripasso per chi già lo pratica e un incentivo per quelli che desiderano avvicinarsi al proegetto.

A Loano (Sv) incontro di approfondimento

Venerdì 11 ottobre si è tenuto nella Sala Consiliare di Loano (Sv) un incontro con i cittadini, presenti il Vicesindaco Gianluigi Bocchio, il Comandante della Polizia Locale, Gianluigi Soro e i Funzionari della Polizia Locale, Alessia Mancuso e Lorenzo Casarino, i due responsabili del progetto di Sicurezza Partecipata per il Comune. Dall’ultimo incontro del gennaio 2023 ad oggi, attraverso l’instancabile lavoro dei due Funzionari Casarino e Mancuso, si sono costituiti a Loano ben 14 gruppi di cui uno composto da commercianti al quale se ne sta aggiungendo un altro. La rete che i gruppi hanno formato copre quasi totalmente il comune. Per ACdV il Presidente Ferdinando Raffero si è soffermato sulla validità della rete stessa e sull’importanza nel seguire le indicazioni che l’Associazione mette a disposizione dei cittadini che vi partecipano. Un bell’intervento iniziale del Vicesindaco Bocchio e interessanti approfondimenti con dovizia di particolari e grande professionalità del Comandante Soro, grande estimatore del lavoro che ACdV svolge, hanno rispettivamente aperto e chiuso l’incontro.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Cerro al Lambro (Mi)

Dopo la pausa estiva riprendiamo le nostre interviste. Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Cerro al Lambro (Mi), Gianluca Di Cesare.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
A Cerro al Lambro l’esperienza del Controllo del vicinato ha avuto inizio nel 2016, allorquando furono attivati – se la memoria non mi tradisce – i primi 5 gruppi. Oggi, a distanza di 8 anni, ne sono attivi 23 e coinvolgono oltre 250 famiglie. Direi niente male considerata la nostra popolazione, di poco superiore ai 5000 abitanti.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
La nostra fortuna è che tutto questo si è avviato in modo relativamente semplice. Un nostro residente, Leonardo Cordone, che oggi ricopre peraltro un ruolo di rappresentanza a livello nazionale all’interno dell’Associazione, e che all’epoca era una sorta di “pioniere” di questa esperienza, ha coinvolto con grandissimo entusiasmo le prime decine di famiglie occorrenti ad attivare i primi gruppi. Sempre con la sua abnegazione e carisma ci ha permesso di consolidare il progetto ACdV con buone prospettive di espanderlo in modo significativo nelle aree ancora scoperte dalla sorveglianza partecipata e solidale.

Come è strutturato?
Diciamo che il “format” è ormai consolidato. Ogni Gruppo ha nel Coordinatore la propria figura chiave, poiché quest’ultimo è partecipante all’interno di due chat di livello diverso. La prima, che è quella attraverso la quale il Gruppo si tiene aggiornato sull’eventuale divenire di situazioni del vicinato; la seconda, che è quella che unisce i Coordinatori di tutti i gruppi ed all’interno della quale è presente anche il Comandante della nostra Polizia Locale. Questa chat di secondo livello permette di “preannunciare” anche ad altri Coordinatori l’insorgere di situazioni meritevoli di attenzione in transito nel territorio. Non nascondo che questo metodo di lavoro ha permesso in passato – in diverse occasioni – la risoluzione di accadimenti talvolta sospetti.

L’Amministrazione come lo supporta?
Oltre all’investimento economico conseguente in segnaletica, il cui corretto posizionamento si rivela strategico nell’efficacia deterrente, la nostra Amministrazione supporta questa notevolissima esperienza a più livelli. Innanzitutto, ha previsto la figura del Consigliere Comunale con Delega ai rapporti con i Gruppi del Controllo del Vicinato. Da questo impegno specifico, conseguono diverse azioni: almeno una riunione a cadenza annuale con tutti gli aderenti; l’organizzazione coordinata e/o patrocinata di iniziative che coinvolgano tutta la popolazione; la pubblicazione di documenti di aggiornamento delle attività; la gestione dell’apposita sezione contenuta nel sito istituzionale del Comune; soprattutto, tiene monitorato il divenire dei vari Gruppi intervenendo in maniera attiva all’incremento del numero dei medesimi ed al mantenimento dei numeri attuali. Come detto prima, la figura chiave di ogni Gruppo è individuabile proprio nel Coordinatore: in difetto di questo ruolo cesserebbe l’esistenza del gruppo medesimo; per questo, ogni qualvolta venga meno l’impegno di un Coordinatore, per i più svariati motivi (ad esempio, un banalissimo cambio di residenza) il Consigliere con Delega si attiva per individuare la nuova figura e – così facendo – permettere la tenuta sostanziale non solo del gruppo ma di tutto l’assetto territoriale. La ramificazione, infatti, più è “folta” e meglio funziona poiché il territorio ne risulta meglio connesso.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Premesso che i numeri sono fortunatamente bassi, i reati più consueti sono riconducibili alle fattispecie contro il patrimonio. Tentativi di truffa, naturalmente verso i soggetti più esposti della nostra comunità, e furti nelle case. Posso testimoniare che nelle zone del nostro abitato in cui i Gruppi sono attivi abbiamo assistito ad un crollo verticale delle statistiche. Per i ladri, sono poche le zone all’interno delle quali possono agire non disturbati dall’occhio vigile dei nostri cittadini impegnati nel Controllo del Vicinato; bisogna fare in modo, come già detto, che la fronda di questa pianta già rigogliosa prenda ancor più corpo.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Assolutamente sì, ma a mio avviso si può andare anche oltre questa dimensione, di per sé già importantissima. Mi spiego meglio. Il progetto del Controllo del Vicinato ha almeno una doppia valenza: tattica e strategica.
Tattica perché permette, soprattutto in questo periodo di grave penuria di risorse economiche pubbliche, di creare un livello almeno minimamente parziale di sussidiarietà delle comunità rispetto alla vigilanza che viene chiesta alle Forze dell’Ordine. Sia ben chiaro, il mantenimento dell’ordine pubblico è esclusiva competenza dello Stato nelle sue diverse articolazioni. L’Attenzione vigile al territorio può essere invece garantita anche (ma non solo) da un livello di attenzione passiva dei Cittadini. Da un punto di vista più ampio, è un esempio concreto di reale interconnessione fra Stato e Cittadini, finalizzato all’idea che il territorio possa essere terreno di impegno civile per tutti, senza naturalmente travalicare le competenze pubbliche (questo sarebbe molto rischioso perché rischierebbe di minare i principi dello stato di diritto).
Da un punto di vista Strategico – invece – è un’esperienza fondamentale poiché crea un circuito di rapporti fra le persone che tra origine dalla condivisione di un progetto che poi – cammin facendo – può estendersi ad un livello di densità molto superiore. Può essere un efficace antidoto contro le solitudini di cui sentiamo parlare troppo spesso. Il nostro vicinato potrebbe diventare qualcosa di molto simile alla “logica dei cortili” delle vecchie case di ringhiera di cui esiste ancor oggi una memoria ben radicata. Noi tutti giudichiamo virtuoso quel passato, potremmo ricrearlo attraverso una nuova interpretazione del nostro abitato.


Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Ritengo che ai due livelli concentrici di cui si è già parlato (il primo livello interno al singolo Gruppo, il secondo livello riguardante invece i Coordinatori ed il Comando di Polizia Locale) se ne possano aggiungere altri, sempre concentrici.
Il terzo livello potrebbe essere l’istituzione di un Tavolo della Sicurezza a livello comunale (al quale stiamo lavorando) che estenda questo modello di Sicurezza Partecipata a tutti i cittadini ed anche al terzo settore presente sul territorio, con la condivisione di una programmazione progettuale ad ampio raggio; un quarto livello potrebbe consistere in un coordinamento intercomunale (di ambito omogeneo e dunque ristretto) al fine di condividere “buone pratiche” o soluzioni innovative che meglio potrebbero “viaggiare” nei diversi comuni. La mia idea è che aumentando i livelli si possa ottenere maggiore ridondanza nell’azione (se ci pensiamo bene, questo già avviene nel momento in cui si attiva il secondo livello operativo, quello dei coordinatori), permettendo alla comunità di crescere in resilienza.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Credo di avere già fornito diversi elementi a supporto della mia risposta, lo ripeto volentieri e lo integro con un elemento. Questa esperienza potente e illuminata ha la sua forza nell’inserimento del progetto all’interno di una logica organica. Il Controllo del Vicinato è una parte magnifica di tutto ciò che una comunità può esprimere a livello di energie positive. Aggiungo una piccola suggestione: quando sento il termine “partecipata” mi viene in mente la canzone di Giorgio Gaber “Libertà è partecipazione”, dove si dice che questa (la libertà) “non è star sopra un albero” e nemmeno “il volo di un moscone”, oppure “non è uno spazio libero”. In verità, si dice, la “Libertà è partecipazione” perché muove da un concetto di fiducia: “l’uomo più evoluto … si innalza con la propria intelligenza”, “convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà”. Nella Sicurezza Partecipata c’è un esercizio formidabile di Libertà, di Intelligenza, di Evoluzione. In tutta sincerità, sogno comunità più forti che sappiano percorrere con gradualità il sentiero del continuo migliorare le proprie virtù civiche.

error: Il contenuto è protetto da copyright