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Mantova, il CdV si attiva anche nel Centro Storico

Sono state 25 le adesioni raccolte la sera del 26 marzo  durante l’incontro pubblico per il progetto di Controllo del Vicinato in centro storico.
A Palazzo Soardi, nella splendida Sala degli Stemmi,  Giuseppe Bruzzano, socio e referente ACdV, Iacopo Rebecchi, Assessore alla Sicurezza, Paolo Perantoni, Comandante Polizia Locale e Stefano Nuvolari coordinatore cittadino e promotore dell’iniziativa, hanno presentato il progetto che ha lo scopo di creare una rete di sicurezza.
Nel Mantovano sono già attivi da tempo gruppi di controllo del vicinato ad oggi in 45 comuni. Il primo ad attivarlo a livello provinciale è stato il comune di Curtatone nel 2011. Si sono costituiti poi nelle Vallette Paiolo e Valsecchi, a Belfiore, Colle Aperto, Angeli e quartiere.
Nel gruppo del centro storico si spera di coinvolgere anche i commercianti creando una rete che porti a relazioni di fiducia e di sostegno reciproco. Qualche esempio? Dire al proprio vicino se si va via per qualche giorno, ritiragli la posta, segnalare auto o persone sospette, il tutto fermo restando che se si coglie una persona mentre sta commettendo un reato va chiamato immediatamente il 112. Il gruppo deve quindi servire come prevenzione, ad intervenire pensano le Forze dell’Ordine.
“Mancava il tassello del centro storico – spiega Giuseppe Bruzzano, socio e referente provinciale ACdV – negli altri quartieri c’è già, qui non è mai decollato come avrebbe dovuto per questo dobbiamo risvegliare il senso civico che manca ed è proprio quello che abbiamo voluto fare con questo incontro spiegando i principi cardine del progetto.
Ci sono già adesioni, dobbiamo solo concretizzarle e formalizzarle, poi entrerà in gioco il Comune, installando, nelle vie dove ci sono i cittadini attivi, dei cartelli che segnalino la presenza del controllo di vicinato”.

Muggiò (Mb), serata informativa

Lunedì 24 marzo, in Sala “Isimbardi” a Muggiò, un centinaio di persone hanno partecipato alla serata organizzata dal comune in merito alla sicurezza, con il tema “Controllo del Vicinato cos’è e come funziona “
Ha introdotto la serata il comandante della Polizia Locale Marco Beccalli.
Dopo il benvenuto del Sindaco Michele Messina, ha parlato la referente dei gruppi di Muggiò la socia ACdV, Nerella Franchi che ha spiegato lo scopo del CDV, che è la collaborazione tra vicini, al fine di scoraggiare atti illeciti ai danni dei cittadini esattamente come anticamente succedeva all’interno dei cortili e facendo segnalazioni alle Forze dell’Ordine.
Al termine della serata vi sono state alcune richieste di adesione e l’annuncio del Sindaco che prossimamente verrà fatta una conferenza online sul tema, per chi non può muoversi da casa per vari motivi.

Incontro Coordinatori CdV a Barzanò (Lc)

L’incontro annuale di coordinamento con i Coordinatori del CdV del Comune di Barzanò il giorno 14 c.m. presso la Sala Civica Comunale, ha rappresentato un momento significativo per fare il punto sulle attività del CdV locale e dell’ACdV.
È stato presentato un dettagliato resoconto delle attività nel corso del 2024, insieme a una panoramica dei sette anni di operato del CdV sul territorio. Questo resoconto ha permesso di valutare l’impatto e l’efficacia delle iniziative intraprese.
L’incontro ha offerto ai Coordinatori un’opportunità preziosa per approfondire la conoscenza reciproca e uno scambio di idee molto interessanti. Sono stati raccolti suggerimenti e proposte per incentivare la partecipazione al CdV, con un focus sul “lavoro di squadra “, al fine di rafforzare la “sicurezza partecipata” già attiva sul territorio.
Sono stati illustrati le modalità e i vantaggi derivanti dall’iscrizione dell’ACdV al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). Questo passaggio come tiene a precisare il Presidente ACdV Ferdinando Raffero rappresenta un passo significativo per il riconoscimento e la valorizzazione delle attività di volontariato, offrendo al contempo opportunità e agevolazioni.
In sintesi, l’incontro ha evidenziato l’importanza del coordinamento e della collaborazione tra i volontari per garantire una presenza attiva ed efficace sul territorio.

ACdV intervistai sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Olgiate Comasco

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Olgiate Comasco (Co), Simone Moretti.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Dal 9 maggio 2015 con la costituzione ufficiale del Comitato Cittadino “OLGIATE SICURA-controllo del vicinato”. La costituzione era stata preceduta da due incontri preliminari. Il 14 marzo 2015 con un incontro pubblico presso il Palazzo Comunale sul tema: “Collaborare alla SICUREZZA: Controllo di Vicinato e Gruppi di Quartiere”, al quale era stata invitata tutta la cittadinanza. Il 26 marzo 2015 sempre presso il Palazzo Comunale era stato organizzato un secondo incontro operativo per definire le zone e i referenti, ma soprattutto cosa fare e come muoversi per impedire le intrusioni dei ladri nelle abitazioni.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Avevamo preso contatti con Stefano Maesani e Lohana Sartori, rappresentati di zona dell’Associazione Controllo del Vicinato e Amministratori del Comitato “Albavilla Sicura” e con loro avevamo preparato il primo incontro del 14 marzo 2015.

Come è strutturato?
– 1048 sono ad oggi gli iscritti su 4.500 famiglie residenti in città (almeno 1 per famiglia);
– 20 referenti attivi che coprono ognuno una o più zone;
– 165 le vie coinvolte.


L’Amministrazione come lo supporta?
Ero assessore quando assieme ai referenti che ci sono ancora oggi, abbiamo promosso i primi incontri e coinvolto i primi referenti con la nostra storica prima presidente Santina Molteni che non c’è più. Ed oggi da Sindaco credo ancora con più consapevolezza nell’assoluta validità del CdV e di come abbia portato i cittadini a collaborare insieme per la sicurezza partecipata.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Oltre ai più classici furti (tentati e/o riusciti) in abitazione, il reato da contrastare in tutto e per tutto è quello delle truffe agli anziani, soprattutto quella dell’oro da mettere in frigorifero che provoca un senso di profonda amarezza ed imbarazzo nel raccontarlo per chi lo subisce. Oltre a quella del finto familiare a cui portare i risparmi per evitargli il carcere.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Il CdV ha permesso, già fin dai primi incontri alle persone di conoscersi ed entrare in contatto tra loro, ed oggi come nel 2015 è fondamentale. La presenza costante dei banchetti informativi alle varie manifestazioni ha la funzione di avvicinare più persone possibili, anche solo per curiosità. Le persone anziane e sole iscritte sanno di poter contare su vicini di casa che le avvisano quando arrivano i messaggi sui vari gruppi o suonano il campanello per chiedere anche solo “come va”.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Ogni progetto può e deve essere migliorato. I referenti in tutti questi anni si sono sempre dimostrati propositivi ed animati da una fede incrollabile in merito alle linee guida da trasmettere su CdV, sul cosa fare e cosa non fare, su cosa scrivere e non sui vari gruppi e ripetendo sempre di chiamare il 112 come prima azione. Il comandante della Polizia Locale assieme al sottoscritto fanno parte del gruppo dei referenti e cercano, pur con la lentezza dei tempi nel pubblico e con tutte le pastoie burocratiche, di migliorare sempre quella che è la dotazione in termini di cartelli e soprattutto dal punto di vista della video-sorveglianza con l’implementazione delle telecamere; le ultime sulle scuole e con il coinvolgimento anche delle attività commerciali e dei privati per avere più occhi possibili in
città. Abbiamo inoltre la fortuna di avere anche la Caserma dei Carabinieri ed il Comando della Guardia di Finanza in città, con i quali anche sul tema CdV la collaborazione è massima. Assieme a loro abbiamo fatto negli anni alcune presenze alla fine della Messa principale della domenica per spiegare il ruolo del CdV e come evitare le truffe più comuni, quella dell’oro e del finto nipote.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Continuo a ritenere fondamentale il ruolo del CdV per la sicurezza partecipata. Fare “Controllo del Vicinato” significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone.
E’ richiesto un unico requisito: alzare il livello di attenzione attraverso pochi, semplici passaggi e non girarsi dall’altra parte. la luce accesa fuori di casa, la siepe tenuta bassa, controllare la casa del vicino quando è via. E “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro, perché se i vicini lavorano insieme come erano le corti di una volta, aumentando presenza e attenzione agli altri rendono complicata la vita a chi non ha buon intenzioni e riducendo l’appetibilità degli obiettivi, i furti e tanti altri “reati occasionali” potranno essere limitati. Un dato da non sottovalutare, a fine statistico ma non solo: il più delle volte chi subisce un tentativo di furto o nei casi in cui va a segno non faceva parte del CdV e di solito poi si informa e si iscrive.
Questo credo sia il più bel risultato che premia la presenza costante dei tanti referenti che abbiamo orgogliosamente la fortuna di avere a Olgiate Comasco e che, come Sindaco e come cittadino, posso solo ringraziare.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Grosseto

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il Controllo del Vicinato a Grosseto è attivo dal 2017. Inizialmente, esisteva un unico gruppo di Controllo del Vicinato che operava principalmente nella zona delle Squadre Basse, in particolare nel quartiere Cernaia. Il coordinatore è l’ex comandante dei Carabinieri di Marina di Grosseto, Luigi Ciccone.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
La realtà del Controllo del Vicinato si è sviluppata a livello nazionale nella prima decade degli anni 2000. A Grosseto, questa iniziativa è nata in particolare nelle zone rurali, dove era necessario implementare il controllo tra i residenti per tutelare la sicurezza delle proprietà e dei cittadini.
In seguito, il Controllo del Vicinato si è esteso anche alla città, grazie alla creazione di una disciplina specifica coordinata dalla Prefettura, che si è assunta la responsabilità di organizzare e gestire l’operato dell’iniziativa.
Il 19 giugno 2023, il Comune di Grosseto ha firmato con il presidente dell’Associazione Controllo del Vicinato A.C.D.V. una lettera di intenti per regolamentare l’attività dell’associazione.


Come è strutturato?
Questi gruppi sono formati da aderenti e coordinatori volontari, uniti per collaborare con il Comune di Grosseto, tramite il delegato del Sindaco ai rapporti con il referente comunale dell’Associazione Controllo del Vicinato di Grosseto Sergio Rubegni ed i coordinatori dei gruppi operanti, e, conseguentemente, con le forze dell’ordine e le Autorità, tramite la Prefettura.

L’Amministrazione come lo supporta?
Il supporto dell’Amministrazione comunale si concretizza tramite la sottoscrizione dei vademecum operativi e la firma della lettera di intenti con il Comune di Grosseto.
Questi strumenti hanno l’obiettivo di definire i rapporti tra le parti coinvolte.
Inoltre, la nomina di Amedeo Vasellini come referente del Comune per i Gruppi del Vicinato ACdV, ha aggiunto un ulteriore punto di contatto diretto tra il sindaco e l’associazione.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Preme sottolineare che il CdV è un’associazione tesa a prevenire la criminalità con una partecipazione attiva dei residenti, ma i reati sono cosa ben distinta dall’operato del CdV, nato appunto per ridurre il verificarsi degli stessi contro la proprietà e le persone.
Potrebbe apparire, dunque, come una forzatura mettere in rapporto la natura o il tipo di reato con l’operato dell’associazione cui va, senza dubbio alcuno, tutto il mio ringraziamento.


Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Il secondo punto degli obiettivi del Controllo del Vicinato, sottoscritto con l’Amministrazione comunale nel vademecum, recita: “favorire lo sviluppo di una cultura di partecipazione alle tematiche di sicurezza urbana e della collaborazione attiva dei cittadini attraverso una comunicazione efficace, veloce e organizzata”.
Questo principio riassume in modo esemplare l’aspetto sociale dell’iniziativa.
Sebbene il CdV abbia una funzione di deterrenza nei confronti di illeciti e reati, la sua azione principale consiste nel creare una rete di solidarietà e collaborazione tra i cittadini.
Questo approccio sociale è fondamentale per rispondere ai bisogni diffusi della collettività, non solo in tema di sicurezza, ma anche di salute e prevenzione.


Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Nel 2018, è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra la Prefettura e il Comune di Grosseto, denominato “Patto per Grosseto Sicura”.
Questo accordo ha definito azioni comuni per la tutela della sicurezza urbana, mirando a incrementare la sicurezza percepita e a prevenire forme di degrado urbano.
Tuttavia, credo che, a distanza di sette anni, sia necessario aggiornare le strategie in base alla nuova percezione della sicurezza da parte dei cittadini. È fondamentale, quindi, avviare un’indagine per comprendere meglio le esigenze attuali e ripianificare le azioni congiunte per rafforzare il controllo della sicurezza.
Desidero comunque esprimere il mio apprezzamento per il lavoro svolto finora dal CdV e dai suoi membri, che hanno sempre dimostrato un atteggiamento responsabile e sensibile.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
La “Sicurezza partecipata” può essere definita come un sistema che promuove un rapporto di reciproca collaborazione e fiducia tra le forze dell’ordine e i cittadini, focalizzandosi sulla prevenzione e sullo scambio di informazioni.
La firma del protocollo di intesa con la Prefettura, la stipula della lettera di intenti con l’associazione ACdV e la nomina del referente comunale per il Controllo del vicinato sono tutti elementi che definiscono chiaramente il concetto di sicurezza partecipata.
L’Amministrazione comunale ha da tempo intrapreso azioni concrete in questa direzione, garantendo un impegno costante tra i cittadini, il Comune di Grosseto e le Forze dell’ordine, con l’obiettivo di rendere la nostra città un luogo più sicuro per tutti.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Montano Lucino (Co)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Montano Lucino (Co), Silvio Aiello.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il CdV a Montano Lucino è attivo da Gennaio 2018.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Grazie ad un contatto personale con un Socio del CdV provinciale.

Come è strutturato?
Attualmente si compone di 12 gruppi dislocati in varie zone del Comune e i cittadini iscritti sono attualmente 174.

L’Amministrazione come lo supporta?
Mantenendo stretti contatti con i coordinatori dei gruppi e promuovendo l’iscrizione sui vari canali informativi a disposizione.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Principalmente furti e fenomeni legati all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente sì. Riteniamo sia un ottimo progetto di cittadinanza attiva e di socializzazione, utile anche per fare rete, promuovere l’interazione tra i cittadini, sensibilizzando l’attenzione al territorio e il reciproco supporto tra le persone del medesimo quartiere.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Attualmente riteniamo che la collaborazione funzioni discretamente. In un prossimo futuro continueremo a promuovere serate dedicate che coinvolgano le forze dell’ordine, anche nel rispetto del protocollo d’intesa sottoscritto dalla nostra Amministrazione con la Prefettura.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Riteniamo che gli iscritti del CdV ricoprano un ruolo importante in merito alla sicurezza partecipata. Nel rispetto delle regole dell’Associazione, risultano un fondamentale supporto conoscitivo ed informativo alle Forze dell’ordine.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Andezeno (To)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Andezeno (To), Agostino Ambrassa.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Nel Comune di Andezeno abbiamo iniziato nel 2017 con il primo gruppo.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Attraverso servizi televisivi.

Come è strutturato?
Attualmente ci sono dieci gruppi che coprono l’intero paese, con ognuno un coordinatore.

L’Amministrazione come lo supporta?
C’è un referente comunale, che in questo caso è il Sindaco, che supervisiona e filtra le segnalazioni prima di eventualmente avvisare le Forze dell’Ordine.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Ci sono episodi (per fortuna pochi) di vandalismo o disturbo, i reati (anche qui pochi casi) sono i furti presso abitazioni.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente il C.d.V. ha permesso alle persone dei gruppi perlomeno di conoscersi, cosa non affatto scontata anche tra vicini di casa, ha creato uno spirito di collaborazione e solidarietà da condividere.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Noi siamo un piccolo Comune, e la collaborazione tra Sindaco, Amministrazione e forze dell’Ordine è fondamentale, con un solo Agente di Polizia Locale si riesce a coprire poche ore della giornata, il monitoraggio e conseguente iniziativa deve essere poi attuata attraverso la propria competenza, quindi il C.d.V. è uno strumento utilissimo.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Il C.d.V. è una componente molto importante, il coinvolgimento delle persone serve per far si che i cittadini si sentano parte stessa di un contesto di sicurezza, aumenta anche lo spirito civico, contribuisce alla protezione del territorio attraverso le corrette pratiche del C.d.V.

Pecetto (To), incontro con la cittadinanza

Mancava ancora nella zona collinare di Torino il Comune di Pecetto e dopo tanta attesa, l’Amministrazione ha iniziato il percorso per portare nella città il Controllo del Vicinato. IL 26 novembre, nella ex chiesa dei Batù una folta rappresentanza di cittadini ha partecipato all’incontro organizzato dal Comune, presenti il Sindaco, Adriano Pizzo, il Luogotenente dei Carabinieri di Pino Torinese, Marco Manna, il Presidente di ACdV Ferdinando Raffero con il socio della Provincia di Torino Diego Innocenti.
Purtroppo l’influenza ha tenuto momentaneamente lontano il Comandante della Polizia Locale di Pecetto, Ettore Pallotti il quale si sta prodigando per la buona riuscita del progetto sul territorio. La serata è stata molto partecipata tanto che dopo l’introduzione e la spiegazione del progetto, a dimostrazione dell’interesse suscitato, sono stati moltissimi gli interventi dei cittadini e già nei prossimi giorni ci saranno i primi gruppi da formare e gli appuntamenti, soprattutto sulla piattaforma zoom, sono già in via di definizione.

L’Assemblea dei Soci approva all’unanimità il nuovo Statuto e il nuovo Regolamento Interno proposti dal Consiglio Direttivo

E’ enorme la soddisfazione nel comunicare che l’Assemblea Straordinaria svoltasi in videoconferenza il 9 novembre 2024, ha approvato all’unanimità il nuovo Statuto e il nuovo Regolamento Interno dell’Associazione.
Come è stato sottolineato ed evidenziato anche dagli interventi dei Soci che hanno preso parte all’Assemblea, si tratta di un passaggio cruciale per la crescita dell’Associazione, perseguita dal Presidente Ferdinando Raffero come uno degli obiettivi primari fin dall’inizio del suo mandato.
La modifica dello Statuto è stata una delle tappe fondamentali per il processo di aggiornamento e crescita di ACdV. Il nuovo Statuto, predisposto dal Consiglio Direttivo avvalendosi del supporto consulenziale del CSV di Varese, è stato predisposto per adeguare ACdV alle normative del Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017) e consentire così di richiedere l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).
Si tratta di una fase estremamente importante per il futuro di ACdV, in quanto questo passaggio permetterà all’Associazione di accedere a strumenti di finanziamento pubblico e rafforzare in tal modo le collaborazioni con gli Enti Locali, un ambito in cui l’Associazione è già da tempo attivamente impegnata.
Durante l’Assemblea sia il Presidente Raffero che il Vice Presidente Castellone hanno sottolineato come queste modifiche siano necessarie non solo per conformarsi alla legislazione vigente, ma anche per garantire un futuro di crescita e sviluppo per l’Associazione: l’adesione RUNTS rappresenta infatti garanzia di stabilità e continuità per tutte le attività di volontariato che ogni giorno svolgiamo con passione e impegno.

Il Nuovo Regolamento Interno
Oltre alla riforma statutaria, l’Assemblea ha approvato anche il nuovo Regolamento Interno, che introduce alcune modifiche finalizzate a garantire maggiore chiarezza e protezione per tutti i soci, in particolare riguardo la gestione delle comunicazioni pubbliche e delle iniziative sui media, nonché la gestione dei rapporti con le Istituzioni. È stato infatti ribadito con forza che nessun socio, al di là delle normali presentazioni del progetto, possa esprimersi pubblicamente a nome dell’Associazione per altre argomentazioni anche conflittuali, senza aver ricevuto una preventiva autorizzazione formale dal Presidente o dal Consiglio Direttivo. Questo per tutelare l’immagine dell’Associazione e garantire che tutte le iniziative siano coerenti con la nostra missione.
Il Vice Presidente Castellone ha ricordato che, per evitare situazioni spiacevoli come purtroppo accaduto in passato, è fondamentale che ogni socio rispetti le procedure interne e che tutte le comunicazioni pubbliche espresse per conto di ACdV vengano preventivamente condivise e approvate dal Consiglio Direttivo.
Si tratta di un passo importante per la trasparenza e la correttezza delle azioni di ACdV, oltre che un atto di responsabilità a tutela tanto dell’Associazione quanto dei singoli Soci.

Prospettive Future
L’approvazione del nuovo Statuto e del Regolamento Interno segna un punto di svolta per l’Associazione. Grazie all’adeguamento normativo, l’ACdV è ora in una posizione migliore per rafforzare la propria presenza e continuare a collaborare con le istituzioni pubbliche e private, contribuendo attivamente alla sicurezza e al benessere delle comunità.
L’impegno dell’Associazione non si ferma qui: si continuerà a lavorare tutti insieme, aggiornando e migliorando le pratiche per garantire la massima trasparenza e il miglior servizio a tutti i soci e alla collettività.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Baldissero Torinese (To)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Baldissero Torinese (To), Piero Cordero.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il “Controllo del Vicinato” è presente a Baldissero Torinese dal 2017 quando è stato avviato il progetto di sicurezza partecipata cogliendo fin da subito l’interesse da parte di numerosi nostri concittadini che hanno aderito al progetto. Fondamentale in questo è stato il contributo dell’Associazione Controllo del Vicinato che fin da subito ha collaborato con l’Amministrazione Comunale per organizzare la rete di collaborazione tra Cittadini, Amministrazione e Forze dell’Ordine.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Il Controllo del Vicinato era già presente nei limitrofi Comuni di San Mauro Torinese, Chieri e Andezeno ed è stato il nostro Assessore alla Sicurezza che, venuto a conoscenza del progetto, ha contattato l’allora Vice-Referente Regionale e oggi Presidente di ACdV Ferdinando Raffero.
L’esigenza di costituire una rete di collaborazione che potesse essere di supporto all’esigenza delle persone di sapersi proteggere dai furti e prevenire le truffe, così come l’esperienza positiva del progetto nei comuni limitrofi, hanno contribuito a diffondere la partecipazione tra i cittadini, determinando una rapida diffusione dei gruppi anche sul nostro territorio comunale.


Come è strutturato?
Il progetto è stato strutturato seguendo le linee guida di ACdV che ha fornito un contributo fondamentale sia nell’organizzazione dei gruppi, ma anche e soprattutto nella formazione di Referente e Coordinatori oltre che nell’attivare un canale di comunicazione verso le Forze dell’Ordine con cui nella fase iniziale si sono tenuti vari incontri finalizzati proprio a definire una efficace modalità di gestione delle segnalazioni.
Baldissero ha la caratteristica di avere un territorio molto esteso con abitazioni distribuite in varie zone e borgate, dove attualmente operano 12 gruppi presenti sia lungo le vie di accesso che nelle zone centrali del paese. I gruppi effettuano le segnalazioni e comunicano attraverso le chat WhatsApp. I Coordinatori e il Referente sono in contatto tra di loro attraverso ad una chat dedicata. Il Referente è inoltre inserito in una chat “intercomunale” a cui prendono parte i Referenti ACdV di molti comuni della Città Metropolitana di Torino.
A Baldissero i membri dei gruppi CdV hanno inoltre adottato un ulteriore gruppo, “BaldisSocial” la cui finalità non è legata alla gestione delle segnalazioni relative alla sicurezza, ma ha finalità prevalentemente aggregative, ed è utilizzato dai cittadini per scambiare informazioni su argomenti e temi che sono di interesse per la comunità: quali ad esempio segnalazioni legate allo smarrimento di animali domestici, eventuali problemi legati alla viabilità delle strade, oppure casi in cui cittadini non troppo rispettosi dell’ambiente abbandonano rifiuti sui bordi delle strade o nei boschi. Anche in questi casi la tempestiva segnalazione dei cittadini è di grande aiuto per l’Amministrazione, che in tal modo può intervenire avendo a disposizione informazioni che molte volte si rivelano utili all’identificazione di chi ha commesso il fatto.


L’Amministrazione come lo supporta?
La sicurezza del territorio è un tema prioritario per l’Amministrazione Comunale di Baldissero, che non può prescindere dall’utilizzo degli strumenti che la tecnologia mette a disposizione al fine di garantire un presidio costante del territorio. Tuttavia, anche la collaborazione e la capacità di attuare una rete di comunicazione organizzata e strutturata tra Cittadini, Amministrazione e Forze dell’Ordine è importante per migliorare l’efficacia degli strumenti tecnologici.
La possibilità di avere cittadini che si sentono parte attiva di un sistema di protezione, cittadini che hanno una maggiore consapevolezza e conoscenza di quali sono i rischi cui purtroppo siamo tutti inevitabilmente esposti, così come la possibilità di comunicare in modo diretto attraverso i gruppi, permettono da un lato di ridurre le probabilità che si verifichino furti sul territorio, aumentando allo stesso tempo il senso e la percezione di sicurezza.
Per tale ragione cerchiamo di dare il massimo supporto all’operato dell’Associazione, al Referente e ai Coordinatori, concretizzandolo in vari modi: dalla collaborazione attiva della Polizia Locale all’installazione della segnaletica verticale che individua le aree in cui sono presenti i gruppi, all’organizzazione di incontri pubblici realizzati in collaborazione con ACdV e Forze dell’Ordine.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Restando in tema di furti e truffe, i reati maggiormente diffusi sono senza dubbio i furti in abitazione.
Da questo punto di vista l’ampia estensione territoriale, così come la vicinanza delle abitazioni a zone boschive agevola l’azione di chi commette questo tipo di reati. Tuttavia, abbiamo riscontrato che la sinergia tra l’installazione di telecamere di videosorveglianza nelle vie di accesso e nel centro del paese con l’azione dei gruppi di Controllo del Vicinato oltre che le segnalazioni alle Forze dell’Ordine hanno sicuramente contribuito a contrastare e ridurre il fenomeno.
Ultimamente abbiamo poi registrato un incremento dei tentativi di truffa, commessi principalmente ai danni delle persone più anziane, che purtroppo continuano ad essere la fascia di popolazione maggiormente bersagliata da questo tipo di reato. Molto spesso le truffe vengono attuate attraverso sms o le app installate sugli smartphone, che sono divenuti di uso comune anche da parte degli anziani, i quali però spesso non sono del tutto consapevoli delle tante modalità con cui tali strumenti possono essere veicolo di truffe e raggiri.
In questo caso un ruolo fondamentale possono averlo l’informazione e la formazione, e sotto questo aspetto sono stati molto apprezzati i webinar tenuti da ACdV sui modi di contrasto delle varie tipologie di truffa.


Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente, senza alcun dubbio. Ritengo infatti che il “Controllo del Vicinato” rappresenti una formula aggregativa meritevole di promozione e incentivazione in quanto porta in sé quel principio di collaborazione che è l’anima di ogni comunità e che purtroppo l’eccessivo individualismo verso il quale si sta orientando la nostra società tende a farci dimenticare.
Invece dobbiamo fare di tutto per alimentare e non perdere il senso e il valore della coesione sociale, l’importanza della relazione tra le persone, il dialogo e il confronto, il recupero di rapporti di vicinato improntati alla collaborazione e al mutuo supporto.
Oggi viviamo in una società fortemente orientata alla comunicazione, soprattutto sui social: è evidente che la modernità non si può arrestare ed è indispensabile. Tuttavia, dobbiamo riflettere su quanto siamo ancora capaci di creare relazioni e dialogo diretto con le persone, con il nostro vicino di casa o di pianerottolo. Molto spesso ci troviamo a scambiare messaggi via social con persone che sono dall’altra parte del mondo e che magari non abbiamo mai visto di persona. E’ una grande opportunità e sicuramente utile, ma non dobbiamo perdere di vista anche chi condivide il nostro territorio, le persone che vivono vicino a noi, interessarci ai loro bisogni ed esigenze. E questo vale nei piccoli comuni come Baldissero quanto nelle grandi realtà urbane.
Abbiamo necessità di rivalutare anche questo aspetto del vivere sociale, e in tal senso l’attività e l’operato di associazioni quali ACdV è importantissimo, non soltanto per l’attività legata alla sicurezza ma anche, e direi soprattutto per la capacità di creare aggregazione tra cittadini con varie modalità, quali ad esempio il già citato gruppo “BaldisSocial”.


Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
La Polizia Locale è l’anello di congiunzione tra il CDV e l’Amministrazione. Nel nostro caso la Polizia Locale è spesso in contatto con il Referente o con i Coordinatori che riportano le segnalazioni degne di maggiore attenzione.
È molto importante la capacità di trasferire informazioni tra i gruppi di CDV, Referente e Coordinatori, e la Polizia Locale in modo semplice e strutturato, con dati che permettano di attivare gli interventi in modo tempestivo e il più possibile mirato. Le indicazioni fornite da ACdV, i manuali e i “vademecum” che l’associazione distribuisce e diffonde ai membri dei gruppi costituiscono un supporto preziosissimo.
ACdV esercita verso i cittadini un ruolo educativo e civico, in particolare promuove il messaggio che il cittadino deve fornire il proprio contributo operando in sicurezza per sé e per gli altri, senza compiere azioni di qualsivoglia natura, ma limitandosi ad essere un occhio attento e vigile svolgendo un’azione informativa esclusivamente mediante segnalazioni.
È poi compito della Polizia Locale e delle Forze dell’Ordine svolgere l’attività di intervento.
Il potenziamento della collaborazione passa attraverso la consapevolezza di ciascun cittadino del proprio prezioso ruolo di attento osservatore, nella sua capacità di conoscere il proprio territorio e saper identificare elementi o situazioni delle quali è utile informare la Polizia Locale.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Il Controllo del Vicinato è senza dubbio parte integrante e fondamentale per i progetti di “sicurezza partecipata”, ma non è soltanto questo.
Come ho già detto la sicurezza si realizza attraverso la collaborazione dei tanti soggetti che, con ruoli di responsabilità diverse, fanno sistema. Si tratta di un insieme di persone e strumenti tecnologici che concorrono e collaborano nel garantire la copertura di un territorio e l’abbassamento del rischio di furti e truffe.
Punto cardine per la realizzazione di un “sistema di protezione” è proprio la capacità di fare rete, e quindi i progetti di sicurezza partecipata portano un valore aggiunto al sistema complessivo, aumentando anche il livello di sicurezza percepita dai cittadini.
Non dimentichiamo però l’importanza della formazione dei cittadini, non soltanto ad essere attenti osservatori e valido supporto sugli aspetti legati alla sicurezza, ma soprattutto ad essere educati ad avere un senso civico, aperti e disponibili alla collaborazione, al dialogo e al confronto, perché la capacità di avere una sensibilità ed un senso civico si riflette e porta benefici non soltanto sulla sicurezza ma su tutti gli aspetti della vita di una comunità.

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