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ACdV intervista i sindaci. A colloquio con la prima cittadina di Solaro

Questo mese siamo stati a colloquio con la prima cittadina di Solaro (Mi), Nilde Moretti.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
I primi passi per il Controllo del Vicinato a Solaro sono stati mossi nel 2019, con una partecipata riunione di presentazione.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Abbiamo notato gli ottimi risultati in altri Comuni e abbiamo riconosciuto il valore dell’associazione, per proporre l’iniziativa alla cittadinanza.

Come è strutturato?
A Solaro, l’associazione è divisa in cinque zone di quartiere, ognuna con il suo coordinatore ed i suoi canali informativi. Esiste poi l’assemblea dei coordinatori che traccia un bilancio delle attività e aggiorna gli appartenenti sugli eventi più significativi.

L’Amministrazione come lo supporta?
Nel tempo abbiamo cercato di favorire l’aggregazione di quanti più cittadini possibile e recentemente abbiamo anche messo a disposizione una sede per le riunioni. Si trova a Casa Brollo, in frazione Villaggio Brollo, in un edificio che funziona anche da base operativa per la Protezione Civile e come ufficio distaccato della Polizia Locale.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Per le statistiche precise è sempre giusto rivolgersi alle autorità. Come Comune abbiamo partecipato a vari incontri con gli enti superiori per avviare azioni decise per il contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e abbiamo attivato pattugliamenti straordinari attraverso la Polizia Locale anche per contrastare la cosiddetta microcriminalità, gli atti vandalici e, purtroppo, i furti in abitazione.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Sicuramente. Il Controllo del Vicinato ha l’indubbio merito di rimettere al centro della quotidianità i rapporti tra vicini di casa e all’interno del proprio quartiere, certamente agevolando una coesione sociale che, purtroppo, in questi tempi frenetici di lavoro e social media, talvolta si va a perdere. Conoscere il mio vicino di casa e sapere che è disposto a vegliare sul nostro quartiere mentre non ci sono, sicuramente favorisce un rapporto di comunicazione più disteso, di fiducia. 

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
A Solaro funziona già piuttosto bene grazie alla disponibilità delle Forze dell’ordine ed all’impegno dei coordinatori di quartiere. Come Amministrazione Comunale cerchiamo di mettere a disposizione quelle risorse che riteniamo utili e sicuramente saremo sempre una sponda ideale per tutte le iniziative che il Controllo del Vicinato può proporre.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza Partecipata’?
Il Controllo del Vicinato è decisamente parte della Sicurezza Partecipata. Lo è per conformazione, per statuto, per capacità e per risultati. Sappiamo dai nostri coordinatori che più i gruppi sono partecipati, più le persone capiscono che tipo di valore ricoprano. La Sicurezza Partecipata comincia proprio qui: gli occhi che guardano il territorio, le persone che lo vivono, sono la fonte principale dal quale il lavoro dei professionisti del settore si sviluppa per il bene e la sicurezza del territorio.

Castiglione Torinese rilancia il progetto di ACdV

Dopo alcuni anni di relativa quiete, Castiglione Torinese punta a rilanciare il progetto del Controllo del Vicinato, presente sul territorio comunale sin dal 2017. Nella serata di presentazione, svoltasi martedì 10 giugno, l’obiettivo è stato chiaro: rafforzare la collaborazione tra cittadini e istituzioni per aumentare la sicurezza e il senso di comunità.
A sostenere l’iniziativa erano presenti il consigliere delegato alla sicurezza Samuele Stradella, il vicesindaco Manlio Giaretto e, in rappresentanza delle forze dell’ordine, il nuovo comandante della stazione dei Carabinieri di Castiglione Torinese, Davide Martoscia. A condurre la serata, per ACdV, è stato il presidente Ferdinando Raffero, con il Socio Diego Innocenti che hanno illustrato i principi e le modalità operative del progetto.
Durante l’incontro, molto partecipato, i cittadini hanno posto numerose domande, dimostrando interesse e consapevolezza rispetto all’importanza del ruolo attivo che ognuno può avere nella prevenzione dei reati. Al termine della serata, diversi presenti hanno già deciso di iscriversi e aderire attivamente all’iniziativa.
L’amministrazione comunale auspica che questo nuovo slancio possa portare alla creazione di nuovi gruppi di controllo e rafforzare quelli già esistenti, in un’ottica di prevenzione condivisa e collaborazione diretta con le Forze dell’Ordine.

Castiglione della Pescaia (Gr), festa annuale del Cdv locale

Sabato 31 maggio, immersa nella splendida cornice della Tenuta Andana La Badiola, si è svolta la quarta edizione dell’aperitivo del buon vicinato, organizzato dal Gruppo del Vicinato ACdV di Castiglione della Pescaia, costituito e coordinato da Sergio Rubegni a partire dal 2015. Nel febbraio di quest’anno è subentrato a Rubegni il Socio Ivan Carito, Carabiniere in pensione, il quale è stato per 18 anni al comando della stazione di Buriano, Vetulonia, Tirli.
L’evento è giunto alla terza edizione ed è divenuto ormai un appuntamento ricorrente nelle diverse attività di socializzazione tra aderenti ai Gruppi CdV e quest’anno è stato ospitato e presieduto da Vittorio Moretti, titolare della Tenuta Andana La Badiola, imprenditore bresciano e pioniere della Franciacorta vitivinicola che nei giorni scorsi ha ricevuto dal Presidente della Repubblica la nomina di Cavaliere del Lavoro in quanto “vera eccellenza del vino italiano”. Classe 1941, Moretti figura tra i 25 insigniti dell’onorificenza per meriti nei settori dell’industria, agricoltura, commercio, artigianato e finanza.
In questo contesto è intervenuto il Sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi e nell’occasione, durante il suo intervento ha ufficializzato il recente riconoscimento del Gruppo da parte del Comune, elogiando l’impegno dei cittadini che partecipano attivamente al programma. Il Sindaco ha concluso sottolineando come la fattiva collaborazione dei residenti possa contribuire a creare un ambiente più sicuro per tutti e migliorare la comunicazione e la cooperazione con le Forze dell’Ordine, contribuendo a rendere più efficace il monitoraggio e la prevenzione.

ACdV intervistai sindaci. A colloquio con la prima cittadina di Alba Adriatica

Questo mese siamo stati a colloquio con la prima cittadina di Alba Adriatica (Te), Antonietta Casciotti.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Nel precedente mandato, quello che va dal 2018 al 2023, sempre guidato da me, l’assessore al personale e alla sicurezza, Avv. Alessandra Ciccarelli, firmò il protocollo d’intesa con la Prefettura che comprendeva, tra le varie iniziative volte a rafforzare la sicurezza urbana, l’attivazione del Controllo del Vicinato. Nel mandato attuale la consigliera Alessandra Cardelli, delegata al Controllo del vicinato, insieme alla sottoscritta e a tutta la giunta, ha portato a compimento il progetto, promuovendo gli incontri preliminari con la Cittadinanza, a loro volta preceduti da un intenso lavoro di divulgazione del progetto. I primi gruppi si sono formati nell’autunno 2024.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Come già detto il tutto è iniziato nella precedente consiliatura. Alcuni consiglieri di minoranza espressero formalmente la volontà di istituire sul territorio comunale il Controllo del vicinato e l’amministrazione, attenta alle richieste dei propri cittadini, si è attivata dando una veste più istituzionale al progetto sottoscrivendo prima il protocollo d’intesa con la Prefettura. La consigliera Cardelli Alessandra dell’attuale amministrazione ha contattato telefonicamente un vostro referente dell’Associazione, il sig. Leonardo Cordone e con il suo coordinamento si è pervenuti alla formazione dei primi gruppi.

Come è strutturato?
Ad oggi sul territorio ci sono 5 gruppi per un totale di 70 nuclei familiari coinvolti. Quattro gruppi sono collocati nella parte centrale del paese e un gruppo in una zona più periferica. Il nostro obiettivo è quello di aumentare i gruppi, soprattutto nelle zone più periferiche facendo leva sulla consapevolezza e sulla formazione dei coordinatori, requisiti indispensabili per la buona riuscita del progetto che ha l’obiettivo di mettere in rete persone dotate di buon senso ed equilibrio che possano condividere attenzioni ed informazioni reciproche e fornire una presenza d’insieme finalizzata alla sicurezza urbana e privata.

L’Amministrazione come lo supporta?
L’amministrazione ha messo a disposizione i locali per gli incontri preliminari per la formazione di base dei coordinatori, ha installato i cartelli che delimitano le zone sottoposte a controllo del vicinato, mantiene rapporti costanti con il comandante della polizia locale e le Forze dell’ordine e per il futuro si pensa di coinvolgere i centri per gli anziani, con incontri mirati per illustrare come proteggersi in caso di truffe o furti.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Pur vivendo in una zona relativamente tranquilla non siamo immuni dai reati contro il patrimonio tra cui i più frequenti sono i furti nelle case, nelle attività, i furti di oggetti, siano essi di valore come le auto, che di modico valore come le bici. Altri reati comuni ma meno numerosi rispetto ai   furti sono le truffe nei confronti di anziani. Infine troviamo episodi di ubriachezza molesta.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Sicuramente è un modo di fare rete sociale fra i componenti del gruppo e al di fuori del gruppo. Sempre più importante è relazionarsi con gli anziani sempre più soli e pertanto ci impegneremo nei vari incontri formativi a sottolineare questo aspetto sociale oltre a quello più canonico di deterrenza per i delinquenti. 

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Il progetto è appena partito per cui l’amministrazione come da protocollo favorirà gli incontri periodici informativi con il comando della polizia locale e le forze dell’ordine nell’intento di allacciare quelle relazioni che aiutano ad aumentare il livello di sicurezza percepita.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza Partecipata’?
Il Controllo del vicinato è uno dei mezzi fondamentali per la realizzazione della sicurezza partecipata, dove ogni singolo componente del gruppo e di conseguenza i componenti del proprio nucleo familiare, partecipano attivamente al controllo del territorio, mettendo in atto attività che non si limitano alla prevenzione dei reati, ma mirano anche a promuovere coesione sociale e un maggiore senso di responsabilità collettiva.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Solbiate con Cagno

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Solbiate con Cagno (Co), Federico Broggi.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il Controllo del Vicinato è stato istituito circa 10 anni fa e nel tempo è diventato una realtà solida sul nostro territorio. Da un piccolo gruppo, ogni anno siamo riusciti, grazie all’impegno di tanti cittadini, a farlo crescere e radicare gruppi su gran parte delle zone del nostro Comune.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Il CdV era inizialmente nato in alcuni Comuni dell’erbese e grazie all’aiuto di altri Sindaci ho contattato il referente di Como per chiedere supporto nell’organizzazione di un’assemblea pubblica per presentare alla cittadinanza quanto tornare a sviluppare i rapporti di vicinato – con un approccio legato alla sicurezza – fosse importante. Ci fu una grande partecipazione e da allora siamo partiti.

Come è strutturato?
Nel tempo ci siamo sempre meglio strutturati, per quanto tutto sia migliorabile. Oggi abbiamo un cittadino che funge da referente comunale e fa da “ponte” tra l’Amministrazione comunale e i gruppi di Cdv, si rapporta con la Polizia locale per l’iscrizione di nuovi gruppi e nuovi cittadini. Sul territorio ci sono una decina di gruppi attivi.

L’Amministrazione come lo supporta?
Poiché riteniamo che il tema della sicurezza sia centrale in questo periodo storico, questa delega è stata affidata al Vice Sindaco, che ha a sua volta affidato una delega di collaborazione specifica sul Controllo del Vicinato a un consigliere comunale. Vice Sindaco e consigliere si interfacciano con i coordinatori e con i gruppi, promuovendo riunioni e incontri per la costituzione di ancora nuovi gruppi. In Provincia di Como siamo tra i pochi Comuni che hanno stipulato (e rinnovato) il Protocollo d’Intesa con la Prefettura per la gestione del CdV, poiché crediamo si fondamentale mantenere un collegamento tra CdV e forze dell’ordine.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Fortunatamente siamo un Comune con pochi atti delittuosi e il reato principale, come nella più parte dei Comuni della zona, è legato ai furti in abitazione. Per contrastarlo, oltre a incentivare il CdV, stiamo sviluppando un progetto per implementare la video sorveglianza sull’intero territorio comunale.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Il CdV nasce con questa duplice funzione, sociale e di deterrenza; proprio la funzione sociale è la molla che attiva la costituzione di un gruppo di CdV, poiché i cittadini decidono di collaborare tra loro, con il proprio Comune e con le forze dell’ordine per il bene altrui, recuperando le buone pratiche ormai perse dei rapporti di vicinato.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Credo che non servano rigide sovra-strutture anche per regolare i rapporti tra un’Amministrazione, la Polizia Locale e il CdV, perché questo allontanerebbe le persone, già disamorate dalla burocrazia. Serve dare sostegno e spazio d’iniziativa ai gruppi e sensibilizzare le forze dell’ordine tutte sull’utilità di avere un rapporto e mantenere un costante canale di dialogo con i gruppi del territorio.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza Partecipata’?
Se il CdV fosse un fenomeno o un soggetto a sé stante non sarebbe utile al territorio. La sicurezza partecipata è fatta di attori e azioni diverse tra loro e la cittadinanza attiva deve essere protagonista. Se il CdV è radicato, se ha occhi in più per supportare le Amministrazioni e le forze dell’ordine, allora svolge appieno la sua funzione sociale e rientra a pieno titolo come attore protagonista della sicurezza partecipata.

Sesto Calende (Va), presentazione del progetto CdV

Martedì 15 aprile, oltre un’ottantina di sestesi, presenti in Sala Consiliare, hanno partecipato all’incontro informativo di presentazione sul progetto di Controllo del Vicinato promosso dall’Amministrazione comunale e dalla Polizia Locale.
L Assessore alla Sicurezza Francesca Gualtieri ha esposto i punti salienti del protocollo sottoscritto con la Prefettura di Varese sul CdV mentre il vice presidente ACdV-OdV Alfonso Castellone, con la sua solita appassionata esposizione, ripresa anche in diretta streaming dal sito web del Comune, ha coinvolto i presenti ricordando i capisaldi del progetto, l’efficacia nel prevenire i reati predatori, nel consolidare le relazioni sociali, nell’aumentare il senso di appartenenza di una comunità, nel migliorare i rapporti con le Forze dell’ Ordine e le Polizie Locali.
La Comandante della Polizia Locale di Sesto, Monica Mastriani ha esortato i presenti ad aderire al progetto, consegnando gli apposito moduli presso il Comando, impegnandosi a incontrare i cittadini che aderiranno, nei luoghi di residenza.

Castano Primo (Mi), incontro con la cittadinanza

Martedì 15 aprile, a Castano Primo (Mi) nella Sala Consiglio di Villa Rusconi, si è tenuto un incontro pubblico, molto partecipato con circa 80 persone sul tema “Insieme pe la Sicurezza”.  Alla serata hanno partecipato  il sindaco, l’Avvocato  Roberto Colombo e l’assessore alla sicurezza del Comune Carlo Iannantuono, il maggiore Pietro Laghezza, comandante della Compagnia Carabinieri di Legnano; il luogotenente Cosimo Paglialunga, comandante della Stazione di Castano dell’Arma; l’ispettore Paolo Macchi, presidente dell’associazione Lampi Blu; il Dott. Fausto Benzi, referente dell’Associazione italiana Controllo del Vicinato; Paolo Gaia, vice comandante della Polizia Locale di Castano Primo e Nosate; Moderatore della serata è stato  il giornalista Fabrizio Provera. Il tema centrale della serata è ruotato attorno ad un obiettivo strategico per ogni comunità ovvero costruire un legame solido tra i cittadini e le autorità con l’intento concreto di promuovere e migliorare la sicurezza di tutti.

Cernobbio (Co), incontro pubblico

All’incontro di Cernobbio per la presentazione di ACdV, con i Soci Elena Cantaluppi e Claudio Peduzzi, il Maresciallo Paolo Lo Giudice ha illustrato ai presenti quanto sia importante il rapporto tra la popolazione e l’Arma dei Carabinieri. Questi, in sinergia, devono operare affinché diminuiscano la microcriminalità, così come le fragilità della popolazione più a rischio sulle truffe agli anziani. La sicurezza partecipata del Controllo del Vicinato unitamente alla disponibilità e al lavoro capillare della Stazione dei Carabinieri nonché dell’Amministrazione Comunale, garantiranno il raggiungimento di questi obiettivi, ciascuno nel suo ambito di competenza.
Lavorare insieme non solo per cercare di mantenere il territorio sicuro ma anche come servizio sociale verso i più deboli, le persone sole, affinché le stesse riescano a fidarsi del vicino che può intervenire per farle sentire più protette e, appunto, meno sole (per esempio vigilando sulla loro quotidianità, sulle loro esigenze, andando a fargli la spesa, in farmacia, ecc.), finanche organizzando momenti di aggregazione e convivialità.
Il Sindaco Matteo Monti, presente all’incontro, ha fatto presente che la Città di Cernobbio consta di una superficie di 11 KMQ e non è semplice la sua gestione, anch’egli trova che la presenza dell’Associazione Controllo del Vicinato sul territorio possa essere fonte di aiuto per le istituzioni territoriali.
Nell’ultimo periodo sono nati altri tre gruppi del Controllo del Vicinato, oltre ai due già esistenti dal 2018 a Cernobbio comprendendo circa 200 famiglie nelle 5 frazioni del paese (Piazza Santo Stefano, Rovenna, Casnedo e Stimianico, Cernobbio 2000, Cernobbio San Giuseppe). Gran lavoro per i soci ACdV Cantaluppi e Peduzzi coadiuvati dalle coordinatrici Viviana Cassina e Maria Cristina Russo.

Lissone (Mb), il CdV riparte

Il Controllo del Vicinato riparte a Lissone tornando attivo dalla zona di via Giotto. Il gruppo, che in passato era già presente, dopo il periodo Covid si era progressivamente sciolto. Tuttavia, proprio dai cittadini è arrivata la volontà di ripartire con il piede giusto, grazie al supporto dell’Associazione Controllo del Vicinato, e alla collaborazione delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine.
La serata di Martedì 15 aprile, dedicata agli abitanti di via Giotto, ha suscitato interesse anche tra i residenti delle vie limitrofe. L’evento ha registrato un’ottima partecipazione e quasi tutti i presenti hanno subito aderito compilando i moduli di iscrizione.
Il coordinatore Giancarlo Castoldi ha fatto il punto della situazione, indicando la strada per ripartire con serietà e continuità. Il Comandante della Polizia Locale, Matteo Caimi, presente anche in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale che sostiene l’iniziativa, ha sottolineato l’importanza delle segnalazioni, del modo in cui vengono effettuate e come queste vengano gestite dai coordinatori. Le segnalazioni tempestive, abbinate all’intervento diretto delle Forze dell’Ordine o al sistema di videosorveglianza comunale, rappresentano infatti un efficace deterrente contro i malintenzionati.
Anche il Luogotenente dei Carabinieri, Coco ha ribadito il valore della collaborazione tra cittadini e Forze dell’Ordine, soffermandosi su alcune problematiche specifiche del quartiere.
Successivamente, i soci ACDV Simone Besana e Nerella Franchi hanno condiviso la loro esperienza nei rispettivi gruppi CDV, offrendo esempi concreti e consigli pratici.
La serata si è conclusa con le domande del pubblico e la raccolta delle adesioni.

ACdV intervista i sindaci. A colloquio con la prima cittadina di Bregnano

Questo mese siamo stati a colloquio con la prima cittadina di Bregnano (Co), Elena Daddi.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
La costituzione di un Gruppo di Controllo del Vicinato a Bregnano era nel Programma elettorale della mia Lista Civica, con cui ho vinto le elezioni amministrative nel 2014. La costituzione del Gruppo locale e l’avvio ufficiale è il 19 marzo 2016: questo risultato è stato possibile perché, a partire dal 2015, nel corso del mio primo mandato amministrativo come Sindaco, ho promosso con la Giunta gli incontri preliminari con la Cittadinanza, a loro volta preceduti da un intenso lavoro di approfondimento e di promozione del tema “sicurezza partecipata”, al quale prestammo allora e continuiamo a prestare molta attenzione. Sono infatti convinta che gli aspetti  psicologici siano fondamentali per le persone, sia nel contribuire a valutare in modo oggettivo le situazioni (mi riferisco alla percezione di sicurezza, purtroppo spesso condizionata dal clima allarmistico diffuso da stampa e social, con effetti paradossalmente controproducenti), sia nell’approntare sempre tutti i corretti sistemi di autotutela (mi riferisco alla classica frase “sono uscito solo per pochi minuti e non ho inserito l’allarme”), sia, infine, nell’irrobustire il senso di stretta collaborazione e condivisione tra vicini di casa. Inoltre, al di là del danno materiale ma non meno importante, i risvolti psicologici dei reati subiti (dai furti alle truffe) lasciano segni profondi che vanno affrontati e leniti, soprattutto nei soggetti più fragili.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
La letteratura sociologica – di stampo anglosassone – sul tema mi è nota, per gli studi condotti, ed è stata condivisa da assessori e consiglieri comunali. Inoltre avevamo preso contatti con Stefano Maesani e Lohana Sartori, rappresentanti di zona dell’Associazione Controllo del Vicinato e Amministratori del Comitato “Albavilla Sicura” e con loro avevamo preparato approfondito il tema e organizzato il primo incontro nel 2015.

Come è strutturato?
– oltre 451 sono ad oggi gli iscritti su 2.600 famiglie residenti in città;
– 10 coordinatori attivi che coprono ognuno una o più zone;
– il territorio è stato suddiviso in 6 macro-zone che coprono tutte le zone del paese coinvolte.
La nostra impostazione è prevenzione ma anche sostegno a chi ha subito e si sente mortificato e violato: questa è la specificità del nostro approccio. Per esempio, i molteplici incontri organizzati, ai quali viene sempre invitata tutta la cittadinanza, sono articolati in vari orari o luoghi per favorire la puntuale partecipazione dei soggetti destinatari, e hanno anche previsto la partecipazione di uno psicologo o di un mediatore culturale.


L’Amministrazione come lo supporta?
Abbiamo promosso i primi incontri e coinvolto i primi referenti, acquistato i cartelli da posizionare nelle zone concordate con la nostra Polizia Locale che ha contribuito a perfezionare la mappatura del territorio, fornito gratuitamente una sede per gli incontri settimanali, promosso l’adesione al CdV in ogni occasione e tramite i canali istituzionali e il Notiziario comunale consegnato a tutte le famiglie di Bregnano. La presenza costante dei banchetti informativi alle varie manifestazioni cerca di avvicinare più persone possibili. Inoltre abbiamo guidato i Comandanti che si sono avvicendati nel Corpo di Polizia municipale a innanzitutto capire, quindi condividere e collaborare sempre più con i referenti il senso della sicurezza partecipata. Il Gruppo di CdV locale è una grande risorsa se gestito bene da entrambe le parti coinvolte, secondo le rispettive competenze. Infine sono orgogliosa di essere stata tra i primi Sindaci in zona a firmare il Protocollo d’intesa con la Prefettura di Como.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Permangono i furti (tentati e/o riusciti) in abitazione, ma purtroppo sono in crescita gli odiosi reati delle truffe agli anziani, sia in casa che per strada: dal finto tecnico al finto familiare in difficoltà, dalla truffa dello specchietto a quella dell’abbraccio. Un tema spesso portato all’attenzione dai Cittadini è il fenomeno dello spaccio, che però ritengo non sia di pertinenza del CdV, ma che è tenuto sotto controllo dalle FFOO. Fare “Controllo del Vicinato” significa promuovere la sicurezza attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati al patrimonio: non bisogna fare gli eroi né improvvisarsi investigatori, ma interessarsi di quanto accade nella casa a fianco, soprattutto se abitata da persone fragili.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Certamente, è fondamentale. Su questo stiamo conducendo una vera e propria battaglia: informazione capillare (ho scritto lettere consegnate nella cassetta della posta a tutti gli over 75 per raggiungerli con i mezzi a loro probabilmente più familiari), organizzazione di uno specifico servizio navetta per accompagnare agli incontri le persone fragili, realizzazione di uno spettacolo teatrale sul tema, e tanto altro abbiamo in mente. Anche la collaborazione attiva dei nostri Parroci è preziosa e viene coltivata: le persone anziane e sole vengono raggiunte in ogni modo e inserite nella rete solidale delle Associazioni locali e delle Parrocchie.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
È fondamentale che ciascun protagonista della rete abbia la massima chiarezza in merito alle linee guida del CdV, su cosa fare e cosa non fare, su cosa scrivere e non sui vari gruppi. Non mi stanco mai di ripetere sempre di chiamare subito il 112, qualificarsi e fornire i dettagli anche parziali di quanto rilevato. L’assessore alla sicurezza e il comandante della Polizia Locale, così come la sottoscritta, sono in contatto diretto con il referente, con cui si condividono, a volte, anche aspetti che restano riservati per evitare di intralciare le indagini delle FFOO o peggio comprometterle, oppure creare inutili allarmismi. È essenziale la fiducia reciproca e la costante condivisione, altrimenti possono crearsi ricostruzioni fuorvianti o inutili polemiche. La collaborazione comporta anche un investimento economico per un Ente pubblico, ma dal 2014 abbiamo fatto tanto anche in questo settore: aumentata la video-sorveglianza con l’implementazione delle telecamere sul territorio e la posa di quelle di varco; aumentato il personale di PL in servizio di una unità; sottoscritte convenzioni con ANC e Gruppo Trial per il controllo delle aree boschive e in orari non convenzionali.

Sono orgogliosa di avere a Bregnano un così nutrito Gruppo di CdV, sia come Sindaco che come cittadina: apprezzo e voglio ringraziare chi si impegna nel proprio paese anche per la sicurezza e la serenità degli altri.

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