ACdV intervista i sindaci. A colloquio con la prima cittadina di Solaro
Questo mese siamo stati a colloquio con la prima cittadina di Solaro (Mi), Nilde Moretti.
Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
I primi passi per il Controllo del Vicinato a Solaro sono stati mossi nel 2019, con una partecipata riunione di presentazione.
In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Abbiamo notato gli ottimi risultati in altri Comuni e abbiamo riconosciuto il valore dell’associazione, per proporre l’iniziativa alla cittadinanza.
Come è strutturato?
A Solaro, l’associazione è divisa in cinque zone di quartiere, ognuna con il suo coordinatore ed i suoi canali informativi. Esiste poi l’assemblea dei coordinatori che traccia un bilancio delle attività e aggiorna gli appartenenti sugli eventi più significativi.
L’Amministrazione come lo supporta?
Nel tempo abbiamo cercato di favorire l’aggregazione di quanti più cittadini possibile e recentemente abbiamo anche messo a disposizione una sede per le riunioni. Si trova a Casa Brollo, in frazione Villaggio Brollo, in un edificio che funziona anche da base operativa per la Protezione Civile e come ufficio distaccato della Polizia Locale.
Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Per le statistiche precise è sempre giusto rivolgersi alle autorità. Come Comune abbiamo partecipato a vari incontri con gli enti superiori per avviare azioni decise per il contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e abbiamo attivato pattugliamenti straordinari attraverso la Polizia Locale anche per contrastare la cosiddetta microcriminalità, gli atti vandalici e, purtroppo, i furti in abitazione.
Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Sicuramente. Il Controllo del Vicinato ha l’indubbio merito di rimettere al centro della quotidianità i rapporti tra vicini di casa e all’interno del proprio quartiere, certamente agevolando una coesione sociale che, purtroppo, in questi tempi frenetici di lavoro e social media, talvolta si va a perdere. Conoscere il mio vicino di casa e sapere che è disposto a vegliare sul nostro quartiere mentre non ci sono, sicuramente favorisce un rapporto di comunicazione più disteso, di fiducia.
Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
A Solaro funziona già piuttosto bene grazie alla disponibilità delle Forze dell’ordine ed all’impegno dei coordinatori di quartiere. Come Amministrazione Comunale cerchiamo di mettere a disposizione quelle risorse che riteniamo utili e sicuramente saremo sempre una sponda ideale per tutte le iniziative che il Controllo del Vicinato può proporre.
Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza Partecipata’?
Il Controllo del Vicinato è decisamente parte della Sicurezza Partecipata. Lo è per conformazione, per statuto, per capacità e per risultati. Sappiamo dai nostri coordinatori che più i gruppi sono partecipati, più le persone capiscono che tipo di valore ricoprano. La Sicurezza Partecipata comincia proprio qui: gli occhi che guardano il territorio, le persone che lo vivono, sono la fonte principale dal quale il lavoro dei professionisti del settore si sviluppa per il bene e la sicurezza del territorio.